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Sicurezza nelle strutture sanitarie. Aiop: “Serve una figura ad hoc per gestire le normative ambientali”


La gestione dei rifiuti e degli scarichi idrici, l’efficienza energetica e l’inquinamento acustico rivestono un’importanza crescente nelle strutture sanitarie. Cresce quindi l’esigenza di nuove professionalità per adempiere alle normative in materia di ambiente salute e sicurezza da integrare anche con le disposizioni regionali

07 APR - La normativa ambientale, dalla gestione dei rifiuti a quella degli scarichi idrici, dall’efficienza energetica all’inquinamento acustico, riveste un’importanza crescente, evidenziata anche dalle recenti disposizioni in materia di eco-reati. In ambito sanitario, tutto ciò richiede adempimenti molto complessi, da integrare anche con le disposizioni definite dalle singole Regioni.
Ma serve una nuova figura all’interno degli ospedali. Quale? Quella del manager Hse (Health Safety Environment) cioè colui che dovrebbe essere il responsabile degli adempimenti imposti dalle normative in materia di ambiente salute e sicurezza.
 
È quanto emerso nel corso Convegno nazionale: “Ambiente in sanità, normative, costi, responsabilità e opportunità” organizzato da Aiop, Aris e dalla sezione Sanità Servizi di Confindustria Lombardia oggi a Roma presso l’Auditorium Loyola della Pontificia Università Gregoriana. Obiettivo: focalizzare l’attenzione sulla materia e ad avviare tra gli stakeholders della sanità un dialogo proficuo, non solo sulla regolamentazione ambientale a cui sono soggette le strutture sanitarie, ma anche sull’ambito di protezione dei beni giuridici tutelati.
 
 “Al momento la normativa vigente prevede che all’interno dell’ospedale ci sia un responsabile sicurezza (Rspp) – ricorda in una nota l’Aiop – ma è sempre più necessario mutuare in sanità l’esperienza già consolidata nell’industria, creando una figura responsabile che completi le competenze del Rspp. La lg.231 è stata estesa anche per la responsabilità dei reati ambientali e quindi è necessaria una figura che vigili sul rispetto dell’ambiente. Ad esempio: chi controlla la gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi? O chi controlla la qualità dei camini di scarico provenienti dalle centrali termiche, laboratori e aree in cui vengono utilizzate sostanze particolari tipo chemioterapici? Chi controlla la qualità degli scarichi delle acque nere in uscita dalle cucine, laboratori, ecc.? Chi controlla l’impatto acustico di un macchinario esterno  prima che questo venga installato? Al momento il RSPP, che dovrà però fare un aggiornamento professionale in materia di rispetto ambientale”.
 
Da qui la proposta di Aiop e Aris per confrontarsi con la politica ma anche con il mondo universitario per facilitare questa nuova esigenza formativa.
 
“La sanità – prosegue l’Aiop –  è chiamata a un forte impegno di protezione dell’ambiente proprio per il suo specifico mandato di tutela del diritto alla salute (art. 32 della Costituzione). In seno a tale principio, lo Stato chiama gli operatori sanitari ad un continuo ampliamento degli adempimenti richiesti per continuare ad erogare prestazioni sanitarie. Risulta chiara l’intenzione del legislatore di introdurre il concetto che la sicurezza del paziente e degli operatori passa anche attraverso il rispetto delle normative e dei collegati obblighi in materia di responsabilità etica, morale, finanziaria, amministrativa e di tutela dell’igiene, della salute, della sicurezza e dell’ambiente.
 
Approccio condiviso anche dal, secondo cui: “Il pieno rispetto di tali disposti – ha commentato Presidente Nazionale Aiop, Gabriele Pelissero – pur impattando in maniera significativa sull’organizzazione dei processi a supporto dell’attività sanitaria, con risvolti economici e gestionali non indifferenti, risulta necessario. Il nostro comparto è chiamato ad una nuova sfida per il mantenimento dell’adeguatezza delle nostre strutture per la continua promozione della loro qualità e sicurezza e per il concorso attivo alla tutela dell’ambiente. Risulta fondamentale quindi, – continua Pelissero –  il raffronto tra le istituzioni e gli operatori del comparto sanità all’interno dell’attività legislativa dello Stato e delle Regioni dove, l’ospedalità privata accreditata svolge e sarà chiamata sempre di più a svolgere, un ruolo attivo per rendere gli ospedali sempre più sicuri, sani, funzionali e vicini al cittadino”.

07 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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