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Previdenza. Quota A per i neoiscritti e pagamenti. I chiarimenti Enpam al Sigm


Il presidente dell’Ente Alberto Oliveti risponde alle richieste del Sigm. “In passato difficoltà nella riscossione affidata ad Equitalia. Si è generata la conclusione erronea che i contributi non dovessero mai essere versati il primo anno”. LA LETTERA

02 MAG - “In passato la riscossione era gestita da Equitalia con il risultato che spesso i bollettini arrivavano in ritardo, perché i dati dei neoiscritti all'Albo dovevano essere comunicati tra le diverse strutture e cioè gli Ordini, l'ENPAM e poi Equitalia.  Questo creava difficoltà ai giovani colleghi che si trovavano a dover pagare in una volta sola due annualità. Per di più si è generata la conclusione erronea che i contributi non dovessero mai essere versati il primo anno. Da quest'anno è la Fondazione ENPAM a gestire l'intera procedura di riscossione, riuscendo a diminuire i tempi necessari a predisporre i bollettini che sono quindi arrivati puntualmente a chi si è abilitato nei primi mesi del 2016 ”. Così il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti ha risposto in una lettera ai chiarimenti richiesti dal Sigm circa il versamento immediato dei contributi della Quota A del fondo di previdenza generale da parte dei medici neo-abilitati, situazione in controtendenza con quanto accaduto finora.
 
La replica Sigm. “Prendiamo atto – scrive il Comitato Esecutivo Sigm in una nota - che il meccanismo di pagamento posticipato dei contributi adottato in passato era stata una necessità dovuta ai ritardi degli Ordini nel registrare e comunicare i nominativi a ENPAM ma, ciò nonostante, affermiamo che a maggior ragione in questo momento storico di difficoltà per i giovani medici, costretti spesso a un limbo di attesa prima dell’accesso al post lauream o al conseguimento di un impiego lavorativo strutturato, sia necessario evitare il peso del versamento di contributi onerosi in particolar modo immediatamente dopo l'iscrizione all'albo. Questa posizione è stato ribadita dal SIGM in Assemblea Nazionale ENPAM presente attraverso il proprio delegato eletto in rappresentanza dei contributori in via esclusiva alla Quota A nel corso dell'adunanza svoltasi lo scorso 30 aprile”.
 
“Inoltre – prosegue la nota - , la nostra Associazione non ha perso l’occasione di richiedere pubblicamente in sede di Assemblea ENPAM una riduzione del contributo di Quota A per i giovani neo-abilitati, provvedimento in via generale già approvato lo scorso anno ma poi bloccato dall’intervento dei Ministeri competenti (MEF e Lavoro). La richiesta è di rivedere la proposta con particolare riferimento agli under 40 e ripresentarla quanto prima al fine di veder alleggerito il carico di contribuzione richiesto ai giovani. Nel medesimo intervento la nostra Associazione non ha esitato a ricordare la propria storica proposta di ricongiungimento delle contribuzioni dei medici specializzandi in ENPAM.  Attualmente, infatti, il medico specializzando versa contributi sia nella gestione separata INPS (cassa creata ad hoc per estendere la copertura previdenziale e assistenziale obbligatoria ad alcune categorie di lavoratori autonomi o parasubordinati, non di certo i medici specializzandi!), sia nella Quota A del Fondo Generale ENPAM. Questa condizione risulta particolarmente svantaggiosa per il futuro previdenziale del giovane medico. Di contro, l’univoco inquadramento nel Fondo di Previdenza Generale ENPAM (Quota A in qualità di iscritti agli Albi degli Ordini Professionali e altro fondo da creare ad hoc ovvero già esistente in qualità di iscritti alle scuole di specializzazione) rappresenterebbe la condizione ottimale! Pertanto il SIGM era favorevole sin dal 2006, data di istituzione del contratto di formazione specialistica, all’unica configurazione in ENPAM e sta proponendo e fattivamente lavorando da tempo per emendare l’art 41 comma 2 del dlgs 368/99 al fine di inquadrare lo specializzando sotto un unico profilo contributivo presso ENPAM, predisponendo il recupero dei contributo già versati nella gestione separata INPS e semplificando una già arida situazione previdenziale per il giovane medico”.
 
In conclusione, “nel ringraziare la Presidenza per la risposta, non possiamo non evidenziare anche in questa sede come sia circolata nel web e successivamente ripresa dalla newsletter ENPAM un documento a firma dell’osservatorio giovani, organismo consultivo a supporto dell’Assemblea Nazionale senza diritto di voto e composto da 5 colleghi nominati dagli organi di governo ENPAM che, cercando di rispondere al quesito da noi posto alla Presidenza, lanciava velate accuse dirette alla nostra Associazione rea, a loro avviso, di “sollevare falsi problemi e insinuare dubbi tra i colleghi più giovani [sul corrispondere o meno la quota A]”.
 
"Nel diffidare  - si precisa - dal perseguire tentativi di distorsione del significato delle nostre iniziative, stigmatizziamo il comportamento dei colleghi che avrebbero dovuto apprezzare e rafforzare l’azione della nostra Associazione, tesa a dare voce alla preoccupazione di molti giovani neo-laureati che riconoscono nell’Associazione Italiana Giovani Medici il punto di riferimento a cui rivolgersi per gestire i propri problemi, a maggior ragione in quanto loro rappresentanti in sede di Assemblea Nazionale ENPAM attraverso l’unico posto elettivo riferito a neo-abilitati (contribuenti esclusivi di Quota A). Difatti, far parte di un “osservatorio giovani” dovrebbe significare essere sempre dalla parte dei giovani medici e collaborare con chi opera quotidianamente a loro tutela e non assurgere a comportamenti autoreferenziali inutili se non dannosi”.

02 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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