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05 MAGGIO 2024
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Convenzione Medicina generale. La prossima settimana la proposta definitiva della Sisac. Ma sulla prima bozza è già polemica


La nuova convenzione per la medicina generale fa discutere. E la discussione si è esacerbata ancora di più negli ultimi giorni quando è iniziata a circolare una prima bozza dell’articolato prodotta dalla Sisac. In attesa del testo definitivo abbiamo fatto il punto sui documenti veicolati sino ad oggi e che hanno suscitato molte polemiche da parte sindacale

10 GIU - Dall’H16, al ruolo Unico, passando per il trattamento economico e le nuove Aggregazioni funzionali territoriali (AFT). Da che lato la si guardi la nuova convenzione per la medicina generale fa discutere.  Discussione che si è esacerbata ancora di più negli ultimi giorni quando è iniziata a circolare una prima bozza dell’articolato prodotta dalla Sisac. Un documento “provvisorio”, come abbiamo appreso da fonti vicine a Sisac stessa, e che avrà una sua versione definitiva, che sarà formalmente presentata ai sindacati per l’inizio della trattativa, solo la prossima settimana.
 
Sta di fatto che le prime bozze hanno fatto discutere non poco (anche se non si è entrati nel merito della questione) e la novità di questi giorni è che le critiche più feroci sono giunte dal sindacato che più ha appoggiato il nuovo Atto d’indirizzo: la Fimmg che è arrivata a dire: “La firma del nuovo contratto si allontana di molto, evidentemente i miglioramenti assistenziali tanto attesi dai cittadini possono aspettare”. Contrari su tutta la linea si confermano altri sindacati (Smi, Cgil, Cisl, Uil e Simet) che continuano la protesta contro il nuovo disegno delle cure primarie.

Ma nell’attesa che si faccia un po’ di luce sul tema abbiamo provato a sintetizzare alcune delle novità contenute nella bozza di articolato della nuova convenzione: Assistenza primaria dalle 8 alle 24 sette giorni su sette con studi aperti seguendo il modello delle farmacie attraverso le nuove AFT. Arriva poi il ruolo unico per il medico delle cure primarie (con attività a ciclo di scelta e su base oraria) e in cui confluiscono i medici di  Assistenza Primaria e della Continuità Assistenziale.
 
E poi novità sul Fondo di AFT in cui confluiranno i compensi per attività in forma associativa e le indennità per la funzione informativo-informatica, l'impiego di collaboratore di studio e di personale infermieristico o altro professionista sanitario. Arriva poi il numero 116117 per l’assistenza non urgente. E ancora nuove misure su rapporto ottimale e massimale orario.
 
Ma vediamo più nel dettaglio alcune delle principali novità della prima bozza di lavoro:

Le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT)
Le AFT sono forme organizzative mono-professionali che perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall’Azienda. Esse condividono in forma strutturata obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi. La AFT garantisce l’assistenza per l’intero arco della giornata e per sette giorni alla settimana ad una popolazione non superiore a 30.000 abitanti ed è costituita da medici di cure primarie operanti sia a ciclo di scelta che su base oraria.

I compiti essenziali della AFT sono:
a) assicurare l’erogazione a tutti i cittadini che ad essa afferiscono dei Lea, inclusa l’assistenza ai turisti;
b) realizzare nel territorio la continuità dell’assistenza, estesa all’intero arco della giornata e per sette giorni alla settimana, per garantire una effettiva presa in carico dell’utente, anche in collegamento con la rete del Numero Unico Europeo 116117;
c) sviluppare la medicina d’iniziativa anche al fine di promuovere corretti stili di vita presso tutta la popolazione;
d) garantire la continuità dell’assistenza anche mediante l’utilizzo della ricetta elettronica dematerializzata e il continuo aggiornamento della scheda sanitaria individuale informatizzata e del Fse;
e) promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari, socio-sanitari e sociali nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza;
f) contribuire alla diffusione e all’applicazione delle buone pratiche cliniche sulla base dei principi della evidence based medicine, nell’ottica più ampia della clinical governance;
g) promuovere e diffondere l’appropriatezza clinica e organizzativa nell’uso dei servizi sanitari, anche attraverso procedure sistematiche ed autogestite di peer review;
h) promuovere modelli di comportamento nelle funzioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione ed assistenza orientati a valorizzare la qualità degli interventi e al miglior uso possibile delle risorse quale emerge dall’applicazione congiunta dei principi di efficienza e di efficacia;
i) garantire il raccordo con il sistema di emergenza urgenza.
 
Tutti compiti da realizzare secondo il modello organizzativo regionale, attraverso:
a) il concorso alla realizzazione degli obiettivi del Distretto di riferimento; 11/127
b) il processo di valutazione congiunta con il Distretto dei risultati ottenuti e la socializzazione dei medesimi anche attraverso audit clinici ed organizzativi;
c) la partecipazione a programmi di aggiornamento/formazione e a progetti di ricerca concordati con il Distretto e coerenti con la programmazione regionale e aziendale e con le finalità di cui al comma precedente;
d) il pieno raccordo con la UCCP di riferimento, alla quale la AFT e i suoi componenti si collegano funzionalmente, integrando il team multi-professionale per la gestione dei casi complessi e per specifici programmi di attività
 
Il referente della AFT. I medici componenti individuano al loro interno un referente ed il suo sostituto. I medici proposti devono essere disponibili a svolgere tale funzione, garantendone la continuità per una durata non inferiore a tre anni e mantenendo invariato l’incarico convenzionale in essere; devono, inoltre, poter documentare una formazione riconosciuta da istituzioni pubbliche e private in tema di problematiche connesse al governo clinico e all’integrazione professionale, incluse precedenti attività di responsabilità aziendale.

Ruolo Unico del medico di Cure primarie. È una delle novità che più ha fatto storcere il naso e ha creato polemiche. La misura prevede i medici del ruolo unico svolgono attività professionale a ciclo di scelta e su base oraria, operando nelle AFT e nelle UCCP.

Dall’entrata in vigore dell’Acn i medici già titolari di incarico di: Assistenza Primaria e Continuità Assistenziale confluiranno nel ruolo unico di cure primarie.
Rapporto ottimale. L’articolato indica il rapporto ottimale dei medici di cure primarie, emergente dalla combinazione dei rapporti ottimali definiti ai sensi dell’ACN 23 marzo 2005 e s.m.i. per l’attività a ciclo di scelta (1:1.000) ed oraria (1:5.000) e si esprime una proporzione in misura di 5 a 1. Saranno poi gli Accordi Integrativi Regionali a determinare i valori del rapporto ottimale dei medici di cure primarie a ciclo di scelta, con possibile variazione in aumento del 30%, e a rapporto orario, con possibile variazione in diminuzione o in aumento del 30%, tenuto conto, in particolare, delle caratteristiche demografiche, delle peculiarità geografiche del territorio e dell’offerta assistenziale.

Orari studi medici. L’orario giornaliero di apertura dello studio è concordato dal medico con il referente di AFT al fine di garantire la continuità dell’assistenza dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria 8,00-20,00, con alternanza di apertura al mattino e al pomeriggio, con orario settimanale non inferiore a:  5 ore fino a 500 assistiti;-  10 ore da 501 a 1.000 assistiti;-  15 ore da 1.001 a 1.575 assistiti.- Fermo restando il debito orario minimo, il medico è tenuto a garantire le ore definite dal referente di AFT per il completamento dell’orario di apertura degli studi necessario a garantire la continuità dell’assistenza.

Massimale. I medici di cure primarie iscritti negli elenchi possono acquisire un numero massimo di scelte pari a 1.575 unità, incluse le ricongiunzioni familiari di cui all’articolo 34, comma 4. Eventuali deroghe al massimale possono essere autorizzate in relazione a particolari situazioni locali per un tempo determinato, non superiore comunque a sei mesi.
 
Attività a prestazione oraria del medico di cure primarie. Il medico di cure primarie a rapporto orario supporta ed integra l'attività dei medici a ciclo di scelta e fornisce prestazioni ambulatoriali e domiciliari, al fine di contribuire alla continuità dell’assistenza, nella fascia oraria 8.00 – 24.00. 2. L'attività a tutta la popolazione di riferimento, inclusa quella in età pediatrica, è modulata secondo la seguente articolazione: a) nelle ore notturne dal lunedì al venerdì dalle ore 20.00 alle ore 24.00; b) nei giorni festivi ed il sabato dalle ore 8.00 alle ore 24.00.

Possibilità di deroghe all’H16. In particolari situazioni l’Azienda valuta l’attivazione del servizio di continuità assistenziale in ulteriori fasce orarie. Inoltre, in specifiche aree territoriali o in zone definite disagiate l’attività di continuità assistenziale può essere garantita dai medici delle cure primarie, sia a ciclo di scelte che ad attività oraria, con modalità di reperibilità domiciliare definite con Accordi regionali.
 
Trattamento economico e Fondo di AFT. Il trattamento economico del medico di cure primarie include il compenso per l’attività a ciclo di scelta e quello ad attività oraria.
 La retribuzione per l’attività a ciclo di scelta, al netto degli oneri previdenziali a carico dell’Azienda, si articola in:
A. quota capitaria per assistito, definita e negoziata a livello nazionale;
B. quota variabile, definita a livello nazionale e negoziata a livello regionale, finalizzata all'effettuazione di specifici programmi di attività per la promozione del governo clinico, allo sviluppo della medicina d'iniziativa ed alla presa in carico di pazienti affetti da patologia cronica;
C. quota per servizi, definita a livello nazionale e negoziata a livello regionale;
D. quota del fondo di AFT, definita a livello nazionale e negoziata a livello regionale;
E. quota per ulteriori attività e prestazioni, definita e negoziata a livello regionale.
 
Le quote B, C e D potranno rappresentare fino al 30% del totale della retribuzione di cui al presente comma e saranno finalizzate alle attività e agli obiettivi di livello regionale. Queste quote possono essere ulteriormente integrate con gli incentivi legati al trasferimento di risorse alla luce del perseguimento del riequilibrio di prestazioni ospedale-territorio derivanti da azioni e modalità innovative dei livelli assistenziali di cure primarie.

10 giugno 2016
© Riproduzione riservata

Allegati:

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