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Farmacie francesi. Il ministro Bertrand punta sulle prestazioni


La remunerazione deve sganciarsi dal prezzo di vendita, ma le farmacie devono ammodernarsi. E' questa la posizione del ministro della Sanità francese, Xavier Bertrand, intervenuto al congresso del sindacato dei titolari Uspo.

10 OTT - Evidentemente lo sforzo di far condurre una seria ricognizione sul servizio farmaceutico ha giovato a Xavier Bertrand, il ministro della Salute francese, che nei giorni scorsi si è potuto presentare all’incontro dell’Uspo (il secondo sindacato dei titolari di farmacia per aderenti) con proposte piuttosto circostanziate e, soprattutto, con una visione chiara della situazione. Come spiegato a suo tempo, tra i dati salienti rilevati dall’Ispettorato degli Affari sociali, c’era una certa fragilità della rete territoriale, caratterizzata da molti esercizi piccoli, spesso molto vicini. Bertrand non ha mancato ricordarlo, nell’affrontare il nodo delle remunerazione, sottolineando la necessità di un ammodernamento delle farmacie. Solo così, infatti, potranno affrontare il passaggio dalla remunerazione attraverso il margine commerciale a quella basata sulla prestazione.

In effetti su questo punto il ministro è stato chiaro: la prospettiva è svincolare progressivamente la remunerazione dal prezzo di vendita del medicinale, perché, almeno a breve-medio termine, la discesa dei prezzi, ma anche quella dei volumi di vendita, continueranno. E’ il caso di ricordare, infatti, che negli anni 2010 e 2011 sono stati raggiunti gli obietti di minore crescita della spesa per l’assistenza sanitaria (meno del 3% nel 2010 e meno del 2,9% nel 2011) ma un’ulteriore riduzione è prevista per il 2012: l’obiettivo è una crescita inferiore al 2,8%, che comporta una riduzione di 2,2 miliardi di euro. Il ministro non è entrato nel dettaglio dei servizi da remunerare a prestazione, citandone soltanto tre che, evidentemente, ritiene strategici: la preparazione delle dosi da somministrare, la presa in carico dei pazienti cronici (pharmaceutical care) e il suivi vaccinal, vale a dire la tenuta del diario vaccinale dei cittadini e la segnalazione del momento in cui effettuare eventuali richiami. Peraltro, sarà la trattativa per il rinnovo della convenzione con le casse malattia a stabilire i contorni della questione: Bertrand si è limitato a ricordare che nel quadro della Legge di finanziamento della sicurezza sociale ci sono i margini per fare tutto, pur auspicando ragionevolezza nelle richieste, visto che la situazione è critica.

Nell’attesa di innovare il sistema nelle sue linee generali, il ministro è intervenuto anche su temi più contingenti, ma non meno importanti. Il primo verte sul margine della farmacia nella vendita delle confezioni trimestrali. Attualmente queste confezioni rappresentano circa il 29% delle vendite nei settori terapeutici interessati (condizioni croniche come l’osteoporosi, l’ipertensione e le displipidemie). Non è poco, considerando che la farmacia vede ridursi il margine di circa il 30% rispetto alla vendita di tre confezioni mensili. Secondo il leader dell’Uspo, Gilles Bonnefond, attualmente è soprattutto la farmacia, rispetto all’industria, a vedere erosi i propri utili, addirittura in un rapporto di 10 a 1. Bertrand ha promesso che si andrà a una ridefinizione dei margini di tutta la filiera sulle confezioni trimestrali, mirando a una suddivisione uniforme, ma d’altra parte ha fatto capire chiaramente che questa modalità andrà estesa anche a farmaci più recenti ( e a prezzo superiore).  

Altra nota dolente, quella dei generici. Anche in Francia, come in Italia, buona parte dell’attuale penetrazione degli  equivalenti non branded la si deve alla sostituzione in farmacia, tuttavia – ha fatto presente Bertrand – negli ultimi tempi la crescita degli equivalenti si è arrestata, mentre per l’anno prossimo l’obiettivo è che aumenti del 5%. I farmacisti dell’USPO (ma anche gli aderenti agli altri sindacati) ovviamente non ci stanno a prendersi la responsabilità di questa situazione di stallo, e hanno chiamato in causa l’aumento delle ricette che riportano la clausola di non sostituibilità. “Se non si interviene su questo aspetto” ha detto il sindacato “sarà ben difficile far crescere la sostituzione in farmacia”. Il ministro se ne è detto consapevole, e ha annunciato sia iniziative culturali rivolte ai prescrittori, sia un più rigoroso controllo da parte delle casse malattia sull’abuso della non sostituibilità (auguri!). Bertrand, comunque, ha lanciato un segnale, per così dire, filosofico. Partendo dall’esclusione dal rimborso di 64 medicinali a “ridotto profilo terapeutico”, il ministro ha detto che in Francia “ci sono troppi farmaci, se consumano troppi e sono troppo cari”. E non è solo colpa di medici, farmacisti e cittadini: alcune astuzie messe in campo da certe aziende non piacciono al ministro: “Non sono più disposto ad accettare la proposta di farmaci me too” ha detto a titolo di esempio.  Beh, la chiarezza non manca.

Maurizio Imperiali
 

10 ottobre 2011
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