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8 marzo. Fnopo: “Specialisti nelle scuole per prevenire gravidanze non desiderate, per maternità e paternità consapevoli”


“Dal lavoro, alla salute, alla famiglia, all’istruzione, passando per la politica le donne hanno conquistato nuovi spazi di autodeterminazione nei quali hanno dimostrato il proprio valore e le proprie competenze”. La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, con queste parole, si associa agli auguri per tutte le donne in occasione dell’8 marzo.

08 MAR - “La festa dell’8 marzo ha un alto valore simbolico, sebbene rischi di diventare uno dei tanti appuntamenti consumistici, un rituale privo di senso. Le cronache non solo di delitti efferati contro le donne, ma anche i numeri delle discriminazioni che deve subire la popolazione femminile ci fanno riflettere sull’importanza che ha questa festa”. Così la presidente  della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica,Fnopo, Maria Vicario, assieme alle componenti del Comitato centrale, si associa agli auguri per tutte le donne.
 
Un augurio “affinché questa data - hanno sottolineato dal Comitato centrale della Federazione  - sia un momento di riflessione e di spunto per abbattere gli ostacoli che ancora non consentono la piena realizzazione femminile, nella consapevolezza che se negli ultimi decenni sono stati raggiunti tanti importanti obiettivi, tanti altri devono essere conquistati. Dal lavoro, alla salute, alla famiglia, all’istruzione, passando per la politica le donne hanno conquistato nuovi spazi di autodeterminazione nei quali hanno dimostrato il proprio valore e le proprie competenze. Eppure, si è ancora lontani dall’attuazione del pieno superamento delle differenze di genere, che rimane quindi un traguardo ancora lontano e ricco di difficoltà ma che potrebbero trovare attuazione per l'ambito della ricerca e sperimentazione di genere con i decreti attuativi della legge 3/2018”.
 
“Per quel che riguarda l’ambito di competenze della Categoria ostetrica - ha continuato la presidente Fnopo - l’anno appena iniziato ha portato con sé una svolta epocale per la salute delle donne: l’introduzione della medicina di genere e la sperimentazione clinica dei farmaci che tenga conto delle differenze fisiologiche tra uomo e donna nelle loro diverse fasce di età. Una rivoluzione, che deve essere supportata da una nuova cultura, che con il decreto attuativo della legge Lorenzin consentirà di rispettare finalmente il corpo delle donne in tutte le fasi della sua vita. Ma non ci può essere vero cambiamento culturale se non si punta alle nuove generazioni”.
 
“Ecco perché la Federazione e questo Comitato centrale auspicano che, dopo l’insediamento del nuovo governo, si continui il proficuo lavoro di collaborazione con il ministero della Salute e si riprenda una fitta interlocuzione con il Miur - ha detto Vicario - per la revisione dell'attuale percorso formativo del corso di Laurea in Ostetricia e dei piani di studio per l'ambito della prevenzione, protezione e sotegno dell'allattamento al seno come previsto dalle L.G. Ministeriale e dall'Asr 2010”.
 
“Uno dei progetti di cui, inoltre, vorremmo farci promotrici è quello di una stabile presenza delle ostetriche nelle scuole, che siano parte integrante del piano di studio scolastico. Una serie di incontri con i ragazzi e le ragazze per parlare di salute e prevenzione. Le nostre 22 mila professioniste hanno infatti le competenze professionali per poter informare, con il massimo rispetto delle sensibilità e i credo di ciascuno, ma anche con l’autorevolezza del sapere scientifico e dare risposte a domande che non possono essere cercate su internet o date da non competenti tra amici, coetanei”.
 
“Questo, siamo convinte, potrà essere un ulteriore tassello per contrastare l’allarmante diffusione di malattie sessualmente trasmesse (Hiv, Hpv, epatiti, gonorrea, etc.) ma anche per prevenire gravidanze non desiderate affinché la maternità e la paternità siano scelte consapevoli e mature. Non da ultimo – hanno concluso i vertici Fnopo – si potrà dare sostegno alle giovani con orientamento sessuale omosessuale, affinché non si sentano diverse e sbagliate, spiegando che l’omosessualità non è una malattia e ai loro compagni che non può né deve essere motivo di bullissimo e violenza”.

08 marzo 2018
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