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“Riorganizzazione finanziamento ospedaliero, centralità paziente, concorrenzialità e misurazione risultati”. La ricetta di Aiop Giovani per la sanità del futuro


Questi alcuni dei punti critici su cui intevenire contrnuti nel report realizzato da Aiop Giovani con il supporto scientifico di V.I.H.T.A.L.I., spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presentato oggi a Roma. Lorenzo Miraglia, presidente Aiop Giovani: “Solo quando si allineeranno visioni, abilità professionali, incentivi, risorse e strategie sarà possibile il cambiamento per un sistema complesso quale è quello sanitario”.

24 MAG - È stato presentato oggi a Roma, nell’ambito dell’Assemblea Generale Aiop, il report “Servizio sanitario nazionale: destinazione futuro”, realizzato da AIOP Giovani con il supporto scientifico di V.I.H.T.A.L.I., spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel report, che conclude lo studio durato tre anni, dal titolo “Le sfide di oggi per la sanità di domani”, Aiop Giovani si pone l’ambizioso obiettivo di stilare le linee guida per lo sviluppo di un ideale Servizio Sanitario Nazionale.

Dall’indagine emerge come l’Italia debba necessariamente affrontare alcuni punti dolenti del proprio sistema, al fine di tutelare e valorizzare l’inestimabile bene rappresentato dall’assistenza universalistica e solidaristica:

- giusta assistenza ed equo accreditamento: la concorrenzialità nell’erogazione di servizi sanitari, sotto un organismo tecnico centrale, è un elemento fondamentale per garantire un’assistenza equa e di qualità, tanto per chi la eroga quanto, soprattutto, per chi ne riceve i frutti. La giusta assistenza può realizzarsi solo attraverso una concorrenzialità che abbia come elemento cardine il benessere dei pazienti. Questo è raggiungibile nel momento in cui la qualità risulta essere elemento strutturale, insito nell’organizzazione e continuamente rilevato in termini di esiti delle prestazioni erogate dalle diverse strutture sanitarie, di diritto pubblico o privato;

- misurazione dei risultati e dei costi per ciascun paziente: l’Italia si è mossa in questa direzione nel tentativo di garantire un monitoraggio delle strutture sanitarie attraverso programmi nazionali rigorosi e puntuali. Ciò che dovrebbe essere ulteriormente introdotto è la comprensione di quanto realmente si possa ottenere con una misurazione dei risultati di cura e dei costi ad essi correlati, slegata dalla prestazione, ma tarata sul processo. Questo aspetto potrebbe essere foriero di miglioramenti nell’interazione tra i diversi livelli del sistema di cura e portare a una misurazione efficace in funzione del valore;

- riorganizzazione delle modalità di finanziamento in ambito ospedaliero: l’evoluzione del finanziamento basato sui Drg passa attraverso il superamento di una visione aderente alle sole prestazioni e non ai processi. Il rimborso di una prestazione oggi, rispetto al periodo in cui la metodica dei Drg fu strutturata, deve tener conto di aspetti molto più variegati in un contesto di maggiore complessità organizzativa ed epidemiologica;

- riorganizzazione delle modalità di finanziamento dell’assistenza: l’implementazione dei rimborsi per processi assistenziali e la strutturazione del finanziamento privato in sanità costituiscono obiettivi fondamentali da conseguire per una sanità più sostenibile. Il cambiamento radicale della gestione della spesa privata in Italia deve poi passare attraverso una governance virtuosa dell’investimento, che la popolazione sta effettuando per integrare quanto viene offerto dall’operatore salute;

- integrazione dell’assistenza nonostante strutture istituzionalmente separate: costituiscono elementi di un processo graduale e necessario;

- centralità del paziente all’interno del Sistema Salute: nuove tecnologie, processi personalizzati di cura, public reporting, e-health: tutto ciò che rende più vicino il paziente alle strutture della filiera della salute deve essere sviluppato e implementato. Non si può più prescindere dai nuovi strumenti comunicativi e partecipativi. Solo tramite questi elementi, infatti, i pazienti possono scegliere in modo consapevole e libero i propri percorsi di cura;

- superamento del limite geografico, buone pratiche e integrazione: la regionalizzazione in Italia ha introdotto sicuramente alcuni aspetti positivi, ma allo stesso tempo è innegabile che abbia accelerato il processo di distanziamento dell’offerta tra sud e nord del Paese. Si può e si deve porre rimedio a queste differenze uscendo dall’ottica della distribuzione geografica e sempre più calandosi nell’approccio della medicina di sistema, organizzata per patologie e percorsi, e favorendo una reale integrazione e armonizzazione delle prestazioni;

- costruzione di base dati e sistemi informativi efficaci: il presente, e ancora di più il futuro, si giocherà su rapidità, efficienza, interoperabilità. L’agenda per una sanità di valore (Value Based Health Care) rappresenta un impegno che implica, in primis, un cambio culturale, una forte leadership e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti.

Lorenzo Miraglia, presidente Aiop Giovani: “Alcune sfide appaiono maggiori di altre, ma sicuramente la percezione attuale è quella che esista una limitata capacità del nostro Ssn di rispondere alla sfida della sostenibilità e della qualità dell’assistenza in un’ottica value-based. Sarebbe auspicabile che i dettami della Value-Based Health Care divenissero patrimonio comune, attraverso azioni di formazione, ma anche di diffusione e condivisione delle best practice. Solo quando si allineeranno visioni, abilità professionali, incentivi, risorse e strategie sarà possibile il cambiamento per un sistema complesso quale è quello sanitario”.

24 maggio 2018
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