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 Nursing Up scrive al nuovo Governo: “Chiediamo dignità professionale per gli infermieri”


Il numero degli infermieri in Italia è inferiore alla media Ocse circa 5 punti percentuale. Di 447 mila solo 270 mila lavorano nel servizio sanitario nazionale.  Le ore previste per i turni di riposo sono inferiori a quanto stabilito dalla legge europea, gli straordinari sono pagati 2 euro l’ora. Questi alcuni dei temi caldi che Nursing Up mette nero su bianco in una lettera che ha inviato al nuovo Governo e alle Istituzioni.

07 GIU - “All'indomani della fiducia al Governo dalla Camera dei Deputati, vogliamo dire la nostra, ad un esecutivo che ha promesso al Paese il cambiamento”. Così Nursing Up si presenta al Presidente del Consiglio Conte, al Ministro della Salute Giualia Grillo e tutte le più alte cariche dello Stato.
 
“Dopo 9 anni di attesa del rinnovo contrattuale, il nuovo Ccnl non ci ha riconosciuto: dignità professionale e valorizzazione delle competenze sia dal punto di vista economico che giuridico – scrive il sindacato degli infermieri - l'aumento sulle indennità è fermo alla lira (un infermiere prende poco più di 2 euro l'ora durante il periodo che va dalle 22 alle 6 del mattino); l'eliminazione della deroga al riposo minimo continuativo di 11 ore ogni 24 per la pronta disponibilità passiva prevista dalla normativa europea con pericolose ricadute sulla sicurezza delle prestazioni ai cittadini; il diritto di svolgere attività libero-professionale, anche con modalità analoghe a quelle previste per il personale medico; 4 ore settimanali per l'aggiornamento professionale (come già avviene per i medici); direttive finalizzate alla detassazione del salario di produttività, come per il privato”.
 
E questo in un quadro che vede “il numero degli infermieri in Italia inferiore alla media Ocse di circa 5 punti percentuale. Di 447 mila solo 270 mila lavorano nel servizio sanitario nazionale”. 
 
Chiare e precise le richieste di Nursing Up che aggiunge: “Il Presidente del Consiglio ha detto che lavorerà d'intesa con le Regioni e le Province autonome favorendo la promozione e la prevenzione della salute attraverso l'integrazione dei servizi socio-sanitari , oltre al potenziamento della medicina del territorio. Ebbene, gli infermieri italiani sono pronti a raccogliere queste nuove sfide, non senza chiedere in cambio la dignità professionale e la valorizzazione delle loro competenze che il CCNL comparto Sanità 2016-2018 non ha previsto”.

07 giugno 2018
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