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Medicina generale. Anelli (Fnomceo): “Sì a soluzioni concorsuali al problema dei precari, no a sanatorie”


Il presidente dell’Ordine dei medici entra nella querelle tra il Ministro Grillo e Fimmg dopo l’annuncio di Grillo di voler cambiare le regole d’accesso alla medicina di famiglia. “Sì al dialogo ma la soluzione, però, non può andare contro la Legge: diciamo no a sanatorie che escludano la procedura concorsuale, l’unica possibile per entrare nella Pubblica Amministrazione”

10 OTT - “Apprezziamo l’idea del dialogo tra il Ministro della Salute e i Sindacati medici per affrontare e risolvere, tutti insieme e dalla stessa parte, il grave problema dei diritti negati dei medici. La soluzione, però, non può andare contro la Legge: diciamo no a sanatorie che escludano la procedura concorsuale, l’unica possibile per entrare nella Pubblica Amministrazione”. Con queste parole il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, entra nel botta e risposta – fatto di lanci di agenzie e post sui social – innescatosi, nei giorni scorsi, tra il Ministro della Salute Giulia Grillo e il Segretario Generale della Federazione nazionale Medici di Medicina Generale (Fimmg) Silvestro Scotti.
 
“Il problema del precariato, soprattutto nel settore della Medicina Generale e in particolare della continuità assistenziale, è effettivamente grave – ammette Anelli – bene quindi trovare soluzioni, ad esempio riservando, sul modello della Legge Madia, alcuni posti ai precari in un concorso che garantisca a tutti imparzialità e uguaglianza nell’accesso e criteri meritocratici nella valutazione”. 
 
“Ciò che chiediamo al Ministro – continua - è che i provvedimenti che verranno messi in atto, e che non possono prescindere da un confronto vero e paritario con i sindacati di settore, non mortifichino in alcun modo le legittime aspettative dei giovani medici. Sarebbe un’ingiustizia inaccettabile per loro, che hanno studiato e si vedono negare il futuro, sarebbe una demotivazione per chi nel sistema deve ancora entrare, che andrebbe ad aggravare la prevista carenza di Medici di Medicina Generale, trasformando un progetto di riforma nella cronaca della morte annunciata della Medicina Generale stessa”.
 
“Ribadiamo la nostra richiesta di un Tavolo ministeriale dedicato alla Medicina Generale, che coinvolga i medici nelle riforme che il Ministro ha in mente – conclude Anelli-. Siamo convinti che tali riforme non possano che partire dalla formazione, che deve essere sempre più qualificata, anche attraverso l’acquisizione di un titolo specialistico accademico”.  

10 ottobre 2018
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