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Pediatria. Mele: “Attenzione ai baby food”


Un’analisi sistematica su cibi e prodotti alimentari per l’’infanzia condotta dalla Fimp con la collaborazione dell’Università Federico II di Napoli ha confermato la presenza di micotossine e altre sostanze al di sopra delle percentuali previste. I dati sono stati inviati al ministero della Salute.

16 FEB - Presenza di micotossine e altre sostanze al di sopra delle percentuali previste nei cibi e prodotti alimentari indirizzati all’infanzia. È questo il risultato di un’analisi sistematica condotta nelle scorse settimane dalla Federazione Italiana dei Medici Pediatri con la collaborazione dell’Università Federico II di Napoli per verificare le effettive composizioni alimentari dei “baby food”, cioè gli alimenti specifici per l’infanzia da 0 a 3 anni, che nei mesi scorsi sono stati al centro di dibattito medico-scientifico e polemiche tra produttori di cibi.
Un’analisi che ha confermato quanto emerso all’interno della Scuola di Nutrizione, una struttura formativa e di aggiornamento, istituita da Fimp, che supporta costantemente i pediatri nell’acquisizione di strumenti fondamentali per indirizzare le famiglie verso una corretta gestione alimentare dei più piccoli, prevenendo così l’insorgere di malattie croniche, tra cui il diabete.
I dati sono stati inviati al Ministero della Salute ed alle autorità competenti per una ulteriore verifica di merito. Nei prossimi mesi l’Osservatori epidemiologico istituito dalla Scuola di Nutrizione Fimp vigilerà la situazione per monitorare quanto sta emergendo.
“Abbiamo voluto fare questa verifica scientifica – ha detto il presidente Fimp, Giuseppe Mele intervenendo al Convegno 'Manovra dietetica in Parlamento' – con l’obiettivo di valutare l’eventuale presenza di componenti dannose per la salute dei più piccoli, che ci è stata puntualmente confermata, in modo da poterli salvaguardare nel momento più delicato del loro sviluppo, l’età pediatrica. I primi 3 anni sono infatti fondamentali per la salute del bambino ed è quindi decisivo per le famiglie disporre di alimenti sicuri”.
 
Mele ha inoltre sottolineato che “anche nei confronti dell’età pediatrica è sempre più viva la consapevolezza che una sana alimentazione sin dai primi anni di vita aiuta a crescere bene e a tutelare la salute. Nel momento in cui le abitudini in cucina della popolazione italiana mutano, allontanandosi dai tradizioni cibi territoriali, si registra una trasformazione sostanziale degli stili alimentari: non a caso è ormai confermato che gli italiani sono tra i popoli più obesi d’Europa”.

16 febbraio 2012
© Riproduzione riservata

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