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Coronavirus. Fiaso: “No sanzioni penali a medici e manager sanitari che agiscono nell'emergenza”


Appello della Federazione a Governo e Parlamento. Ripa di Meana: “Operatori e management sanitari hanno bisogno di agire in una cornice di maggiore serenità, al riparo da preoccupazione di sanzioni penali e amministrative”.

30 MAR - “Nessuna sanzione penale o amministrativa per chi è impegnato nell’emergenza da COVID-19. Riconosciamo a operatori sanitari e manager, e a chiunque è impegnato nel contrasto alla epidemia, che sta adempiendo ad un dovere e sta operando in condizioni di forza maggiore e in stato di necessità. Chiediamo a Governo e Parlamento di prenderne atto e di sospendere l’applicazione delle norme non solo sulla responsabilità professionale, ma anche per tutti coloro che sono impegnati, all’interno del SSN, nella emergenza sanitaria in corso”. A lanciare l’appello è il Presidente della Federazione di ASL e Ospedali (FIASO), Francesco Ripa di Meana. Sul tema è stato presentato un emendamento al Dl Cura Italia da parte del senatore Vasco Errani (Leu).
 
“Nessuno di noi si sente un eroe, nonostante la durezza della realtà che stiamo affrontando quotidianamente. In questo momento chi opera all’interno del SSN è chiamato, a tutti i livelli, professionali e gestionali, a garantire la massima operatività. I manager assumono numerosissime decisioni in condizioni di estrema difficoltà e impensabili al di fuori dell’emergenza, a volte non potendo contare sulla piena disponibilità di ciò che servirebbe. Qualsiasi ostacolo alla tempestività e alla qualità di queste decisioni può rappresentare un pericolo gravissimo, ma dobbiamo sentirci sufficientemente sereni e tutelati nel prenderle. Noi stiamo facendo il possibile - prosegue Ripa di Meana - in una situazione di grave emergenza, ma non possiamo essere considerati responsabili dell’impossibile. Un esempio può essere, nelle Aziende sanitarie, la corretta e appropriata distribuzione dei dispositivi di protezione, che nonostante gli sforzi di approvvigionamento non garantiscono a tutt’oggi il fabbisogno a causa della guerra internazionale scatenatasi per accaparrarsi le forniture. Una guerra - aggiunge Ripa di Meana - nella quale chi opera nel Servizio Sanitario Nazionale rischia di rimanere vittima due volte, prima sul campo e poi, e sarebbe davvero paradossale, sul piano penale e amministrativo”.
 
“Servono forniture tempestive, regolari e conformi agli standard di sicurezza, che consentano ai nostri professionisti di essere protetti adeguatamente per affrontare in maniera più serena possibile l’emergenza. È questo il modo migliore per ringraziare gli operatori sanitari in prima linea in corsia”, aggiunge il Vice Presidente di FIASO e Dg del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.
 
“In questi giorni il sistema ha compiuto uno sforzo organizzativo senza eguali, che ha consentito la riconversione di reparti e di intere strutture e la revisione profonda di modelli organizzativi e di lavoro. È un impegno - aggiunge Ripa di Meana - che chiediamo solo di poter continuare a portare avanti in una cornice di maggiore serenità.  Questo è il momento delle scelte coraggiose e tempestive, che richiedono misure gestionali altrettanto straordinarie più difficili da intraprendere se il coraggio di professionisti e management della sanità dovesse continuare ad essere esposto anche alla tagliola delle minacce di sanzioni. È necessario - conclude il Presidente FIASO - che il Parlamento e il Governo intervengano subito e in modo chiaro e rassicurante”.

30 marzo 2020
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