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Farmaci equivalenti. Muschietti (Farmacieunite): “Incentivarli sarà la chiave di volta della governance post covid”


Per il presidente di Farmacieunite il maggiore ricorso ai farmaci equivalenti rappresenta “un momento imprescindibile sia per soddisfare la domanda di salute sia per ottimizzare le risorse, soprattutto in questo particolare momento storico”. In questo ambito “è indispensabile un virtuoso coordinamento tra Medico e Farmacista. Se verrà realizzato, questo obiettivo, permetterà di “razionalizzare e valorizzare al massimo le risorse del Ssn da reinvestire in progetti di salute a tutto vantaggio dei pazienti”.

12 NOV - Realizzare un sistema che incentivi l’uso dei farmaci equivalenti sarà la chiave di volta della governance post covid. Lo sostiene il presidente di Farmacieunite Franco Gariboldi Muschietti, che evidenzia come la farmacia svolga un ruolo importante nella proposizione del farmaco equivalente scontrandosi, tuttavia, spesso, con “la diffidenza del paziente che lo ritiene erroneamente di qualità o efficacia inferiore”. Per l’associazione “merita una riflessione il fatto che ancora oggi la spesa per la differenza di prezzo col farmaco di marca superi il miliardo di euro (dati OSMED)”.

“I tempi sono cambiati - sostiene quindi Muschietti -, all’inizio la farmacia si è trovata a dover dispensare gli equivalenti senza la dovuta conoscenza e dovendosi destreggiare tra le proposte di molteplici ditte che complicavano la scelta. Nel tempo poi, la naturale selezione ha consentito di orientarsi sulle ditte più affidabili e ora possiamo affermare con certezza che i farmaci equivalenti sono sicuri, frutto di  originator conosciuti sia per caratteristiche che per effetti collaterali. E’ diventato quindi più facile proporre con convinzione ai pazienti la miglior scelta terapeutica”,

Non per questo mancano criticità, tra cui Farmacieunite cita “l’aggravio di magazzino dovuto alla presenza di molteplici marche per la stessa molecola, le scadenze ravvicinate e la svalutazione delle scorte dovuta alla diminuzione progressiva del prezzo. Potrebbero servire alla causa incentivazioni economiche alla sostituzione”, afferma l’associazione.
 
Per Farmacieunite l’aumento dell’utilizzo dei farmaci equivalenti resta comunque un obiettivo “imprescindibile sia per soddisfare la domanda di salute sia per ottimizzare le risorse, soprattutto in questo particolare momento storico”. Ma “è indispensabile un virtuoso coordinamento tra Medico e Farmacista in termini di informazione e di continuità terapeutica anche attraverso il monitoraggio della terapia. In tal senso - secondo Farmacieunite - si potrebbe anche pensare ad un progetto serio e sostenibile di ‘pilloliera settimanale’ o sistemi analoghi che porterebbero non solo importanti risparmi economici per il sistema sanitario ma anche e soprattutto presumibili vantaggi per la salute del paziente.”

Comunque, insiste il presidente Muschietti, “la chiave di volta della nuova governance con cui dovremo necessariamente fare i conti post Covid-19, dev’essere un sistema incentivante volto all’utilizzo di farmaci meno costosi, così da razionalizzare e valorizzare al massimo le risorse del Ssn da reinvestire in progetti di salute a tutto vantaggio dei pazienti”.

12 novembre 2020
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