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La riforma toscana delle cure primarie. Palermo (Anaao): "Ecco perché non mi convice"

di Carlo Palermo

14 FEB - Gentile direttore,
ho letto con interesse l'intervento di Polillo sull'organizzazione H24 delle Cure Primarie. Sotto il profilo teorico, le argomentazioni appaiono solide e condivisibili. Ciò che non mi convince è il modello concreto che intende implementare la Regione Toscana e che Polillo consiglia, in ultima analisi, di seguire.
 
Da una attenta lettura della delibera 1235/2012  emergono 5 azioni convergenti che creano in tutta evidenza un "collo di bottiglia" sul sistema integrato territorio-ospedale dell'emergenza/urgenza:
 
1) Sono ridotte le postazioni di emergenza territoriale, aprendo la strada al licenziamento degli operatori precari;
 
2) Si avvia un processo di "demedicalizzazione" delle ambulanze che, aldilà di ogni discussione sul profilo di legittimità, abbasserà il livello qualitativo dell'intervento ed incrementerà il trasporto dei pazienti verso il Pronto Soccorso;
 
3) I medici della continuità assistenziale vengono spostati ad un lavoro prevalentemente diurno;
 
4) Si riducono i posti letto ospedalieri ad un livello del 3,15 per mille abitanti (il decreto "Balduzzi" prevede il 3,7);
 
5) Si riorganizza il sistema della continuità assistenziale intraospedaliera con il preciso intento di  ridurre le guardie notturne passando a regimi di reperibilità,  in particolare per le specialità dell'area medica e chirurgica (Cardiologia, Neurologia, Ortopedia etc).
 
In pratica,  il 118 ed il Pronto Soccorso saranno le uniche strutture sanitarie ad accesso diretto aperte per i cittadini nell'arco orario 24/8  e nel contempo si coarta  la capacità di risposta del 118 e dell'Ospedale durante il periodo notturno. Se qualcuno pensa che il complesso delle proposte sia esente da conseguenze sul sistema generale delle cure, ci spieghi in base a quali dati.
Le malattie ancora non seguono del tutto un preciso ritmo circadiano e le risposte del sistema dell'emergenza/urgenza richiedono di essere attentamente calibrate sull'intero arco della giornata. In definitiva il rischio è quello di trasformare il Pronto Soccorso in un luogo di stazionamento improprio, insicuro ed indegno, avviando una sorta di "Polverinizzazione"  della sanità toscana. L'allarme tra tutti gli operatori è molto alto e i medici dell'emergenza/urgenza hanno già proclamato una giornata di sciopero per il prossimo 22 febbraio.

 
 
Carlo Palermo
Coordinatore della Conferenza dei segretari regionali Anaao Assomed

14 febbraio 2013
© Riproduzione riservata

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