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Io medico, “esiliata” dalla mia Campania

di Serena Caprio

29 LUG - Gentile Direttore
sono un dirigente medico a tempo indeterminato. Mi definisco un' "esiliata" dalla Regione Campania, perché sono anni che combatto per tornare a lavorare nella mia Regione. Nonostante la mobilità mi spetti per diritto, sono ancora fuori regione. In anni ho fatto molti sacrifici, su e giù per l'Italia nella speranza di vincere un concorso pubblico in un'Asl del Centro-Nord. Alla fine ce l'ho fatta.
 
Sono un dirigente medico a tempo indeterminato; 5 anni fa il mio desiderio era vincere il concorso, poter avere un lavoro che mi rendesse indipendente, ma ho sempre desiderato tornare nella mia terra, la Campania, perché è lì che si trova la mia famiglia, dove avrei voluto comprarmi una casa tutta mia e costruirmi una famiglia.
 
Me lo meritavo allora di tornare a casa e me lo merito adesso; il blocco del turn-over in questi anni ha contribuito a tenermi lontana da tutti i miei affetti, ho aspettato per 5 anni che arrivasse questa mobilità. In questi anni ho vissuto solo per l'ospedale perché lontano dalla mia famiglia, dai miei affetti, dalle mie amicizie non poteva esserci nient'altro per me. Il SSN mi ha reso schiava di se stesso e tutte le mie aspirazioni, il potermi migliorare in un ospedale più grande, fare esperienze differenti mi sono state precluse. 
 
Non è giusto che la Regione Campania continui a tenermi fuori...uno stupido colloquio per vincere una mobilità...sembra diventato un gioco a premi, ma crudele Direttore, perché non sempre vince il più preparato ma il più raccomandato. Oggi, si parla tanto di stabilizzare i precari della sanità, ma costoro hanno sempre lavorato a pochi Km da casa loro, si sono costruiti una famiglia e hanno anche acquistato una casa.
 
Io e molti altri nella mia stessa condizione, non abbiamo avuto questo ma solo tanti sacrifici e tanta solitudine. Mi rivolgo al Ministro della salute Lorenzin e al Presidente della Regione Campania De Luca perché voglio tornare a lavorare in Campania, ho la precedenza per legge sui precari, le nostre mobilità interregionali hanno la precedenza assoluta sulle stabilizzazioni. Come me, i precari devono anch'essi vincere un concorso pubblico nazionale, meritarsi questo posto di lavoro. Io non mi arrendo Direttore, perché tornerò a lavorare in Campania, nessuno può negarmi un diritto. 
 
Serena Caprio

29 luglio 2015
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