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Le Linee guida per la radiologia? Un misto di delusione e sconcerto

di Massimo Angelini

09 NOV - Gentile direttore,
sono un Tecnico di Radiologia, figlio di tecnico di radiologia, che intende esprimere a titolo personale il proprio disappunto per la prossima pubblicazione delle Linne guida per le “Procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate (art. 6D.Lgs 187/2000)” emanate dal Ministero della Salute. Disappunto non è forse il termine esatto, forse sarebbe più corretto dire un misto di delusione e sconcerto. Dopo una vita dedicata con entusiasmo alla professione e dopo aver completato il percorso formativo, diploma di TSRM (3 anni) Master di I livello (1 anno) e Laurea Magistrale (2 anni), prendo atto di essere invece considerato non un professionista di area radiologica, ma un mero delegato; viene negata la dignità e sminuito il ruolo al quale ho dedicato tempo, studio e denaro.  

Io non svolgo attività sindacale e non ho incarichi in associazioni, sono presidente del Collegio TSRM Interprovinciale Perugia e Terni, non ho interesse a fare “politica” per aumentare il numero dei miei iscritti in quanto l’iscrizione al Collegio, come agli Ordini, è obbligatoria per legge. Fra i consulenti del Ministero per l’elaborazione delle Linee guida citate, invece, mi risulta esserci il segretario di SNR (Sindacato Nazionale Radiologi), dott. Corrado Bibbolino la cui presenza, a mio avviso, risulta impropria ed in palese conflitto di interesse per la tematica in argomento.
 
Non voglio discutere l’onestà intellettuale del dr. Bibbolino, ma mi sembra chiaro che la presenza di un soggetto con un forte ruolo istituzionale a carattere sindacale qualche dubbio lo genera! Se svolge bene il suo ruolo di sindacalista il suo mandato è di creare nuovi posti di lavoro e ottenere benefici economici per i suoi iscritti. Allora i rappresentanti delle altre OOSS dei radiologi dove erano? E il mio rappresentante sindacale, collega TSRM sindacalista, dove era? Quindi anche per le dichiarazioni nel tempo rilasciate nei confronti dei TSRM le perplessità si moltiplicano.
 
 “Allora Medici Radiologi e TSRM ancora insieme? Dr. Bibbolino: …. Si è voluto dare ai fatti di Marlia una caratteristica di “categorical pride” incitando alla lotta contro i medici oppressori, creando conflitti, tensioni e distruggendo quanto di buono insieme è stato fatto, scatenando nei convegni di periferia un tifo da stadio. …”, (da Panorama Sanità del 6 ottobre 2014) .
 
Il dr. Bibbolino ometteva di dire in quell'intervista che le obiezioni che hanno portato alla denuncia  per esercizio abusivo della professione sono state sollevate dai radiologi! I TSRM in quella fase non volevano una guerra contro i radiologi, ma soltanto tutelarsi da altre iniziative similari e sostenere i colleghi raggiunti da avviso di garanzia insieme, per altro, ad un direttore sanitario e al medico radiologo primario del reparto. Confronto e dibattito democratico all’interno del nostro gruppo professionale, non rivoluzione contro i medici radiologi con i quali, dove quotidianamente si lavora, i rapporti sono generalmente ottimi ed i ruoli ben definiti.
 
Congiuntamente il segretario SNR dr. Bibbolino ed il presidente SIRM prof. Masciocchi scrivono nel novembre 2014 in “Appunti in materia di responsabilità professionale del radiologo”: “…Tali precisazioni si rendono necessarie anche per le recenti e continue prese di posizione da parte della FNCTSRM sul ruolo del TSRM sulle sue funzioni e responsabilità e sulle motivazioni della sentenza recentemente emessa dal Tribunale di Lucca. … E’ necessario premettere che la SIRM e il SNR ritengono per le attività radiologiche ambulatoriali, svolte sul territorio, necessaria la presenza del Medico Radiologo e che questa non possa essere surrogata per mere esigenze economiche dal solo TSRM. Al contrario il Radiologo può operare da solo, rimanendo il responsabile dell’intera prestazione, o con l’ausilio di altre figure professionali.”
 
Non sono i TSRM che si muovono in modo corporativo, quando sindacato e associazioni scientifiche fanno cartello il dubbio in sede ministeriale dovrebbe porsi, o no! In un contesto a risorse “finite” ovviamente è necessario razionalizzare ed ottimizzare. Spiegatelo ai cittadini quando si dovranno tagliare servizi. Anche nello screening mammografico il TSRM avrebbe il medico radiologo osservatore? Qualcuno forse “vuol togliersi sassolini dalle scarpe” per questioni che hanno altra origine e poco hanno a che fare con gli interessi dei cittadini utenti. Oltretutto mentre sono chiari i ruoli fra medici e tecnici in Medicina Nucleare, in Radioterapia, in Fisica Sanitaria, appare oltremodo curioso che i problemi siano solo in area Radiologica.
 
A me sembra che si stia cavalcando la giusta battaglia sull’Appropriatezza delle prescrizioni in modo strumentale. La generica affermazione della necessità di giustificare le prescrizioni non si concretizza con la sola presenza fisica del medico radiologo (ad intermittenza, di giorno si, di notte no) o con il ridimensionamento della teleradiologia, ma a questo punto in generale della telemedicina. Concordo su azioni per migliorare l’appropriatezza, ma ex-ante e qui è veramente necessario il contributo del medico radiologo, non dopo che il paziente abbia già in mano una prescrizione.
 
Condivido con i radiologi che la complessità del loro lavoro si sia moltiplicata negli ultimi venti anni e che sia necessario ridefinire le dotazioni organiche e gli standard dei tempi di refertazione in TC e RM, specialmente per le strutture con alto numero di diagnosi in ambito oncologico. Concordo che il medico radiologo debba avere il giusto tempo per recuperare il rapporto con il paziente, io credo in modo particolare al momento della consegna del referto “positivo/critico”  differenziando quando riconsegnarlo on-line o quando farlo di persona. Io credo nell’alto ruolo della professione del medico radiologo, ma nel rispetto e nel pieno riconoscimento della professione del TSRM che può e deve poter lavorare come prevedono la Lg. 25/83, la Lg 42/99, 251/00, TSRM che deve continuare ad essere, come lo è stato decenni, il più prezioso “amico” del radiologo. Certamente se le Linee guida saranno pubblicate così come sono non ci sarà la rivoluzione, ci atterremo in tutte le sedi a quanto scritto nel documento, senza alcun compromesso. Vedremo a chi il tempo darà ragione.
 
Massimo Angelini
Presidente del Collegio TSRM Interprovinciale Perugia e Terni

09 novembre 2015
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