Gli Osteopati e quel ‘manifesto’ autoreferenziale che non porta a nulla
di Roberto Ferrara (Spif Ar)
08 MAG -
Gentile direttore,
avendo letto l’
articolo del 29 aprile 2016, espressione del Roi, mi preme rappresentare alcune considerazioni: Il Manifesto, intriso da enorme Autoreferenzialità, detta già tutti i presupposti della Nuova Professione, superando addirittura, nella modalità rappresentata, quanto determinato nel testo esitato in XII Commissione Sanità, ovvero che sia subordinata a verifica di Commissioni Ministeriali e alla Conferenza Stato Regioni, non solo per l’istituzione del CdL in Osteopatia presso le Università, ma anche per la definizione delle Competenze.
Risulta chiaro e palese che, mi lasci passare l’espressione, ci sia in atto il gioco delle tre carte, dove tutto sia già stato predeterminato e mettendoci la mia faccia nella dichiarazione, con la piena e saccente connivenza di molti parlamentari.
Concludendo e ribadendo che, la nostra O.S. non nutre alcuna opposizione alla Pratica Osteopatica ma sicuramente rimane contraria all’istituzione del Profilo Professionale , che risulterebbe essere nascente per l’interesse di pochi e contro l’interesse di molti, ma soprattutto, per il pieno rispetto delle norme vigenti, che già sono state “infrante”. Ne è testimonianza il Magnifico Manifesto del ROI che detta già le Regole che dovrebbero invece essere definite ed adottate da tutte le Istituzioni Statali preposte.
Roberto Ferrara
Segretario Nazionale SPIF AR
08 maggio 2016
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