I perché di uno sciopero
di Biagio Papotto
06 DIC -
Gentile direttore,
durante la manifestazione del 30 novembre che ha annunciato lo sciopero dei medici del 12 dicembre prossimo venturo, abbiamo avuto diversi spunti di riflessione e vivaci scambi di opinioni tra rappresentanti politici e sindacali, ma con profonda amarezza, abbiamo potuto trarre diverse conclusioni che tenterò di riassumere in pochi punti:
1) Tutta la politica non ha nei propri programmi il sistema sanitario nazionale all’ordine del giorno tranne e solo per tagliare spese e prestazioni.
2) Gli 8 anni senza contratto dimostrano il totale disinteresse per una categoria che dedica la propria vita al prossimo e non si tratta di una questione di soldi ma di rispetto.
3) Il taglio del numero delle borse di studio per gli specializzandi dimostra la volontà di ritenere un sistema sanitario pubblico non strategico.
4) Il progressivo taglio di prestazioni ed il favorire l’assistenza integrativa a carico della fiscalità generale e dei cittadini, che al loro svalutato salario devono togliere anche l’obolo per la salute, è l’ennesimo regalo alle potenti lobby economiche che accumulano ulteriori benefit a danno dei pazienti.
5) Lo scientifico dirottamento delle risorse “risparmiate” dalle “razionalizzazioni” e dai tagli al Ssn verso altri lidi.
Potremmo continuare ma sarebbe noioso e tedioso per chi in questo momento ci legge e sta magari lottando contro il male, si certo proprio loro i “malati” che oggi il sistema chiama “utenti”, che sono l’unico motivo per cui quelli col camice bianco combattono, perché sono tutti uguali, tutti bisognosi di cure eccellenti e non “essenziali” a cui chiediamo scusa per un sciopero che non avremmo mai voluto fare ma che il teatrino della politica ci costringe a fare.
Anzi chiediamo ai nostri ammalati e ai cittadini tutti di manifestare in piazza il 12 dicembre con i propri medici e dirigenti sanitari per aiutarci a salvare questo Ssn pronto al collasso.
Biagio Papotto
Segretario nazionale della Cisl Medici
06 dicembre 2017
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