Il paradosso dei massofisioterapisti
di Luciano Zeli
16 NOV -
Gentile Direttore,
è paradossale che sia la nascita dell’Ordine TSRM-PSRTP a far scoprire lo stato giuridico in cui si trova il massofisioterapista diplomato dopo il 17 marzo 1999. E’ paradossale che dopo vent’anni e più di attività lavorativa “qualcuno” possa mettere in discussione il “tuo lavoro” arrivando ad ipotizzare scenari che prefigurano “l’abuso di professione”. E’ paradossale che ancora oggi vi siano “scuole “ che possono formare il massofisioterapista avvalendosi di una legge (L. 403/71) ormai svuotata dall’emanazione di successive norme che ne hanno completamente trasfigurato l’impianto iniziale.
Solo oggi qualcuno è disposto a scoprire il vaso e osservarne il contenuto e con stupore meravigliarsi di tutto ciò ?!
Il massofisioterapista diplomato dopo il 17 marzo 1999 è una figura che soffre da tempo di un vuoto normativo che si è venuto a creare con l’evoluzione delle normative in materia sanitaria e con l’abolizione di altre, vuoto confermato dagli stessi giudici i quali in più sentenze hanno sottolineato come la materia sia priva di riferimenti certi, precisi, lasciando quindi spazio ad interpretazioni arbitrarie (spesso discutibili).
Per anni qualcuno ha scelto la strada dei tribunali, pur sapendo che mai un tribunale potrà colmare il vuoto normativo e sostituirsi al legislatore. I vari ricorsi al TAR, infatti, non hanno risolto la problematica hanno solo consentito il protrarsi nel tempo di un doppio canale formativo per operatori divenuti atipici, privi di una chiara identità professionale.
FNCM ha abbandonato la strada dei tribunali già da tempo, essendo fermamente convinta che l’unica soluzione possibile e risolutiva sia l’emanazione di una norma che vada a dirimere le varie criticità:
riconoscimento del titolo acquisito e possibilità di lavoro nel pubblico e nel privato in base alle peculiarità del titolo stesso (stabilizzazione);
chiusura del doppio canale formativo, se il circuito non viene interrotto il mercato diventerà sempre più saturo di operatori i quali oltre a non sapere cosa fare non sapranno nemmeno chi sono;
trattamento fiscale in linea con gli altri operatori del settore.
È dal 2012 che FNCM persegue questi obiettivi.
Lo ha fatto ai tavoli tecnici con il Ministero della salute, con le organizzazioni sindacali e a livello parlamentare in maniera trasversale.
Ancora oggi è impegnata in un continuo confronto con il Ministero e con diversi esponenti della politica affinché le proposte risolutive trovino concretezza in un provvedimento che di giorno in giorno diventa sempre più urgente.
Sono circa 10.000 gli operatori interessati e con essi le famiglie che ne ricevono il sostentamento; riteniamo che meritino tutto il rispetto possibile e per questo la politica non possa esimersi dall’affrontare la situazione.
FNCM, al contrario di altre Associazioni che hanno appoggiato e sostenuto il doppio canale formativo o hanno creduto in soluzioni diverse che avrebbero portato il massofisioterapista ad assumere il ruolo di puro ”ausiliario” della riabilitazione, ha sempre chiesto alla politica
interventi precisi con l’obiettivo di chiudere la formazione e stabilizzare il pregresso all’interno delle competenze acquisite.
Alla luce dei fatti oggi può solo far piacere leggere che associazioni sindacali come il SIMMAS invochino con urgenza una circolare ministeriale che consenta a tutti i massofisioterapisti di poter continuare nel loro lavoro. È il caso di dire finalmente una voce in più!
Tuttavia FNCM ritiene che lo strumento della circolare non sia sufficiente, la circolare non è un atto normativo e pertanto non può modificare l’ordinamento giuridico, per poter intervenire in maniera definitiva servono provvedimenti legislativi.
Auspichiamo quindi che il lavoro costante che FNCM sta portando avanti con la politica e le istituzioni possa far giungere in tempi ragionevolmente brevi ad una soluzione positiva e definitiva per tutti, anche per chi oggi guarda e commenta con sarcasmo il nostro operato.
Luciano Zeli
Segretario Nazionale FNCM
16 novembre 2018
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