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Meridiano Sanità 2018. Agire in fretta e compatti per evitare lo sgretolarsi del Ssn

di Daniela Bianco

26 NOV - Gentile direttore,
governare il cambiamento della sanità per migliorare la buona salute: questo dovrebbe essere l’obiettivo dei prossimi anni anziché quello di subire i cambiamenti in atto rincorrendo le urgenze. Il XIII Rapporto Meridiano Sanità, presentato a Roma il 13 novembre 2018, apre una riflessione importante circa l’adeguatezza e l’attualità del modello di governance e di organizzazione e la quantità delle risorse messe a disposizione del nostro Servizio Sanitario Nazionale che ha compiuto 40 anni nel 2018.
 
I numeri e le caratteristiche della popolazione italiana, le variazioni delle prevalenze e dei dati di mortalità, evidenziano una profonda transizione socio-demografica ed epidemiologica che ha trasformato la nostra società. È questo il punto di partenza da considerare per ri-pensare la sanità.

Di questa trasformazione della nostra società che continuerà anche nei prossimi anni si parla ancora poco, spesso non si considerano nel modo adeguato gli impatti sugli aspetti della vita sociale e sul sistema socio-assistenziale e sanitario, oltre che sul sistema previdenziale di cui invece più spesso si parla.

Avere oggi una popolazione con il 22,6% di ultrasessantacinquenni e il 3,5% di ultra ottantacinquenni rispetto al 12,5% e allo 0,7% di 40 anni fa è sicuramente una situazione profondamente diversa. A ciò dobbiamo aggiungere che la sopravvivenza di molte malattie è aumentata generando un’esplosione dei numeri delle cronicità, la coesistenza di più malattie, tutto ciò pone il nostro SSN di fronte a sfide mai viste prima. Il legislatore, i decisori, gli operatori del sistema si trovano in questa nuova cornice di riferimento, a dover rincorrere le innovazioni scientifiche e tecnologiche che intanto si susseguono ad un ritmo sempre più veloce e che richiedono spesso nuovi setting di cura e nuove competenze.

Si tratta di una rincorsa divenuta sempre più affannosa e che rischia di far crollare la fragilità di un sistema che già da alcuni anni è sottoposto a molteplici pressioni e tagli di risorse umane e finanziarie.

Per quanto riguarda l’innovazione a livello organizzativo, interventi su modelli di presa in carico dei pazienti e strumenti di misurazione dei risultati diventano indispensabili per attuare in concreto le linee di indirizzo dei piani nazionali della sanità usando anche le tecnologie digitali disponibili che sono già ampiamente utilizzate in altri settori.

Interventi per migliorare l’accesso all’innovazione farmaceutica nell’ambito della governance e del finanziamento della spesa farmaceutica non possono ulteriormente essere procrastinati. Occorre rivedere il sistema di regolamentazione della spesa farmaceutica adottando un approccio olistico e value based e individuare nuovi meccanismi che superino il pay back che possano evitare gli effetti distorsivi sul settore che abbiamo visto in questi anni. Queste sono alcune delle proposte di azione contenute nel XIII Rapporto Meridiano Sanità.

Nel Rapporto abbiamo rappresentato l’attuale contesto attraverso la lettura di molti numeri e della loro evoluzione nel tempo, fornire degli scenari di previsione per far emergere l’urgenza di un’azione congiunta, a livello di sistema Paese e non solo di sistema salute. Occorre agire in fretta e compatti per evitare lo sgretolarsi delle fondamenta di un sistema sanitario che è una garanzia di tutela dei diritti dei cittadini, una grande conquista per gli italiani e un orgoglio per il nostro Paese e tale deve restare.
 
Serve una call to action rivolta a tutti gli attori, perché la buona salute è espressione di crescita economica, sviluppo e coesione sociale di un Paese.

Daniela Bianco
Partner e Responsabile Health Care di The European House-Ambrosetti


26 novembre 2018
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