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Massofisioterapisti. Le interpretazioni arbitrarie della Federazione Tsrm-Pstrp

di Luciano Zeli

07 APR - Gentile Direttore,
in merito all’articolo pubblicato sul Suo giornale che riporta la posizione del dott. Beux sulla situazione dei massofisioterapisti, la Federazione Nazionale dei Collegi dei Massofisioterapisti  che da 40 anni rappresenta e tutela la categoria non poteva soprassedere. Nello specifico siamo difronte ad una netta presa di posizione da parte del Presidente della Federazione, una scelta decisamente lesiva per la professione del massofisioterapista che ancora una volta vorrebbe portarlo ad essere collocato nel “non definito”, “nato dal nulla” e “volutamente dimenticato” come se non esistesse.
 
È una posizione, quella del dott. Beux, decisamente contro il massofisioterapista ma nel contempo  anche contro la legge 145/2018. Al comma 537 della suddetta legge, viene affidata all’Ordine la gestione degli Elenchi speciali ad esaurimento, nei quali dovranno confluire tutti quei professionisti (che saranno indicati nei decreti attuativi) che abbiano svolto attività professionale per almeno 36 mesi anche non continuativi negli ultimi 10 anni e che non siano in possesso dei requisiti di equivalenza del titolo al relativo D.U. 
 
Tali operatori potranno continuare a svolgere l’attività prevista dalla professione sanitaria di riferimento in attesa di iscriversi agli Elenchi speciali entro il 31/12/2019.
 
Stando alle dichiarazioni  del dott. Beux, invece, dovrebbero confluire in questi Elenchi speciali solo quei massofisioterapisti diplomati prima del 17 marzo 1999 che non hanno ancora espletato la procedura per il riconoscimento del titolo come equivalente alla laurea in fisioterapia “potenziali equivalenti”  più un gruppo di operatori non ben definiti “… in possesso  di un titolo che oggi non glielo consente, ma che a suo tempo gli permise di iniziare   legittimamente a  e s e r c i t a r e  l a  p r o f e s s i o n e  s a n i t a r i a , n e l  c a s o  d i  s p e c i e  q u e l l a  d i  f i s i o t e r a p i a , c o n  r e l a t i v o  inquadramento.
 
Di fronte ad una tale interpretazione arbitraria mi sorgono spontanee alcune domande che vorrei rivolgere al dott. Beux. Se i beneficiari degli Elenchi speciali sono i “potenziali equivalenti” che bisogno aveva la politica di adottare una nuova legge, quando la procedura per l’equivalenza è già definita dall’ art. 4, comma 2, della L. 42/99 alla quale il DPCM 26 luglio 2011 ha dato attuazione?
 
In questo caso sarebbe bastata una mera comunicazione alle Regioni per riaprire i termini dell’istruttoria e nulla di più. E questo gruppo di ”illegittimi” , “professionisti della sanità che oggi non possono più esercitare chi sono? Hanno un nome? O stiamo parlando di…ad esempio Tecnici di Radiologia che a suo tempo hanno studiato e legittimamente hanno esercitato la professione sanitaria  con relativo inquadramento ma (per volontà divina?) oggi non possono più lavorare? 
 
E di quanti o quali altri profili ancora? Se questo scenario fosse reale come lei ha descritto i circa 10.000 massofisioterapisti che dal 1999 hanno esercitato e pagato regolarmente le tasse, hanno quindi fino ad ora compiuto un  “abuso di professione” ? (penalmente perseguibile fino a sei 6 mesi di carcere).
 
Le tasse pagate con quale criterio l’erario le ha incassate? Le aziende (anche pubbliche) che hanno assunto diplomati dopo il 1999 hanno assunto abusivi? E chi ha aperto uno studio poteva farlo? ASL e comuni nel tempo hanno autorizzato migliaia di attività libero professionali, hanno forse sbagliato?  Infine chi ha frequentato una scuola regolarmente autorizzata da una delibera regionale ha frequentato la scuola del nulla? Il Ministero che doveva vigilare su tutto ciò che ruolo ha svolto in questi 20 anni?
 
Capisco dott. Beux i timori che trapelano dalle sue dichiarazioni, i massofisioterapisti sono “un argomento” intricato di leggi, sentenze e decisioni non prese, che volutamente sono serviti per non decidere, creare un vuoto normativo e consentire a  “pochi” di fare i propri interessi a scapito di molti onesti.
 
Ma la legge 145/2018 è una buona legge, ha dato una identità professionale a queste persone, che grazie all’inserimento negli Elenchi speciali potranno essere tutelati e sentirsi garantiti nel lavoro, quel lavoro che svolgono onestamente da molti anni. I decreti attuativi  fisseranno i requisiti e le procedure da seguire per l’iscrizione oltre ai parametri già fissati dalla legge 145/2018.
 
All’Ordine che lei rappresenta il compito di raccogliere e ordinare per una seria tutela della professione. Non si lasci intimorire dai detrattori che quotidianamente cercano di rubare quello che è rimasto dell’identità del massofisioterapista per i propri interessi di parte. Il goffo tentativo di ricondurlo ad un “operatore” che non esiste nell’ordinamento giuridico nazionale sarebbe una disastrosa conseguenza per migliaia di persone e le rispettive famiglie.
 
Le leggi e chi le scrive continueranno a  fare la loro strada ed FNCM continuerà a perseguire i propri convincimenti per il bene dei massofisioterapisti.
 
Auspico che anche il dott. Beux vorrà seguici in questo percorso.  
 
Luciano Zeli
Segretario Nazionale FNCM

07 aprile 2019
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