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Appello a Zingaretti per un’assistenza al parto di qualità veramente per tutti

di Elisabetta Canitano

10 GIU - Gentile Direttore,
si fa un gran parlare di medicalizzazione della gravidanza, di gravidanza naturale, di gravidanza fisiologica, di parto a casa e altre giustissime cose. Io peraltro lavoro in una Asl in cui  avevamo creato una Casa del parto nel giardino dell'Ospedale, chiusa dopo un po' di tempo dall'inizio del mandato del Presidente Zingaretti, che permetteva alle donne di partorire in una casa, ma senza rinunciare all'immediatezza delle cure in caso di problemi.
 
Ci voleva di meno a trasferire le donne in sala operatoria dalla nostra casa nel giardino che in molte delle case di cura in cui bisogna fare due o più piani con l'ascensore.
 
Il Governatore ha però fatto la scelta di modificare la legge per aiutare i parti in casa a pagamentoe di lasciare chiusa la nostra. Noi eravamo gratis. Eravamo un fiore all'occhiello del Servizio Sanitario Nazionale, unici in Italia.
 
Non è di questo però che vorrei parlare. Dalle sue pagine vorrei rivolgere un appello al Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, con il quale notoriamente dopo anni di comune militanza politica, non vado più molto d'accordo. Ecco cosa vorrei dire al presidente Zingaretti:
 

Gentile Governatore,
forse sache sono Presidente di una ONLUS che si chiama Vitadidonna, facente parte del Consorzio della Casa Internazionale delle donne eche ho una linea aperta dalle 9 alle 19,festivi compresi, 366/3540689 e un sito www.vitadidonna.it.
 
Giovedì  mattina mi chiama al telefono una donna piangendo. "Sono di Roma, mi seguono presso l'Ospedale XXXXX, vi prego, aiutatemi. Sono ipertesa, alla 30 settimana, prendo cinque pasticche al giorno. Vado lì all'Ambulatorio di Patologia Ostetrica perchè  hanno la TIN ma  le ecografie non me le fanno, dicono che non hanno posto. Ho chiamato il CUP, non c'è posto da nessuna parte, la devo fare subito, non ho soldi, a pagamento non posso andare, potete aiutarmi?".
 
L'ipertensione in gravidanza può provocare gravi danni al neonato, e il pronto riconoscimento della sofferenza fetale può permettere di valutare quando il bambino debba nascere, perché è meglio che affronti la vita esterna piuttosto che rimanga in quell'utero che non è più in grado di nutrirlo correttamente. Un ambulatorio di Patologia Ostetrica di una maternità fornita di TIN, terapia intensiva neonatale,  è il posto adatto perché questa madre e questo bambino possano ricevere le cure migliori, le più attente, le più sapienti. Il servizio ecografico che accompagna un simile ambulatorio deve essere di altissima qualità, esperto in patologia neonatale, pronto a valutare il momento in cui quel bambino deve nascere.
 
Come è possibile che una donna in gravidanza ipertesa, priva di risorse economiche, venga ridotta a telefonare a un'associazione, tremante, piangente e terrorizzata per la sorte della sua creatura, perché l'Ambulatorio afferente a quel punto nascita non è in grado di garantirle un'ecografia da loro stessi richiesta, per valutare la salute di questo bambino? E anche, come è possibile che chiedano di farla fuori, non si sa con che operatore, con che macchina, con che esperienza? Cosa ci faranno con un'ecografia rimediata magari con Groupon, con tutto il rispetto per i miei colleghi costretti a vendersi al discount per vivere, questi colleghi della Patologia Ostetrica? Le sembra possibile, governatore, una situazione del genere?
 
Quando poi leggiamo su FB i commenti delle pazienti  del Direttore di questa maternità privata pagata con i soldi del pubblico che scrivono "Lui è proprio il top, mi  fa anche le ecografie"…  "Mi fa sentire sicura, vede tutto"..."Lui mille volte, non lo lascerò mai più"… "Come lui non c'è nessuno, sono nelle sue mani con gioia", e sai che sono le gestanti seguite privatamente da lui, viene qualche dubbio non crede?
 
Quel bambino, la cui madre non mi ha più richiamato, forse i parenti avranno fatto una colletta per l'ecografia, ma hai voglia a collette, da 30 a 40 settimane, rischia di venire nei nostri servizi di riabilitazione per ritardo mentale, per non avere trovato nessuno che valuti correttamente come scorre il sangue nel suo corpo e quando avverrà il richiamo del sangue al cervello per proteggerlo,  (brain sparing) segno inequivocabile già di sofferenzaanche in presenza di una pressione normale, controllata dai farmaci, quindi tanto più subdolo.
 
Mi faccia scrivere da qualcuno dei suoi collaboratori, Presidente. Lasci che spieghi a qualcuno che un Ambulatorio di Patologia Ostetrica in un punto nascita con TIN deve, deve, deve, avere un servizio ecografico di appoggio altrimenti fa morti e feriti.
 
Risolva come meglio ritiene, appalti secrede, il servizio di ecografia a privati,non sarebbe certo una novità, ma paghi lei, con le nostre tasse, per queste donne.E che sia un servizio, pubblico o privato, altamente specializzato, e in relazione organizzativa stretta con la patologia ostetricae che sia prontamente disponibile, aggiornato scientificamente, valutato con regolarità e rigore.
 
Chieda conto ai responsabili dei servizi  di quello che succede alle nostre donne senza risorse economiche negli Ospedali del nostro "Sistema" Sanitario, anche se io preferivo Servizio, non questo Sistema in cui siamo tutti uguali, quelli che lavorano per la salute e quelli che sulla salute fanno profitto.
 
Stiamo perdendo, soffocati dalle holdings finanziarie e assicurative sanitarie, in tutte le Regioni, l'ultima battaglia per la Sanità Pubblica, ed è un dramma per la nostra gente.
 
Ma lei dia un'occhiataalmeno a questi bambini in pericolo, e li aiuti. E dia un esempio di cura. 
 
Cordiali saluti
 
Elisabetta Canitano
Ginecologa

10 giugno 2019
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