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La raccolta dei database in clinica: valutazione e attualizzazione sanitaria attraverso i Registri

di Mariano Cherubini

04 SET - Gentile Direttore,
questa comunicazione verte sui Registri in uso e proponibili in ambito clinico, in quanto misura di organizzazione, efficienza, qualità e guarigione, in rapporto alle risorse disponibili. Sono relativi a strutture incorporate nel SSR e rispondono alla governabilità e a prestazioni all’altezza dei migliori standard internazionali. La raccolta di database ha scopo epidemiologico, preventivo, di archiviazione, ricerca e programmazione sanitaria.

Gli strumenti ai fini delle registrazioni utili, partono dal Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE, L. 98/13) e dalla Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO, Min. Salute, agg. 2019). Per la razionalizzazione degli accessi, si dà peso ai Registri relativi alle liste d’attesa, in acuzie, emergenza,  neoplasie, patologie infiammatorie croniche e malattie rare. Viene considerato il profilo di fragilità. Gli interventi vengono inclusi nel FSE, con gli esami eseguiti e motivazioni. Sono indicate appropriatezza, colloqui con il paziente, assenso, fattori di rischio, privacy. Vengono definite valutazioni dell’incidenza, tipologia, esiti dei trattamenti, anche in ambito interdisciplinare, al fine di cogliere la natura delle lesioni, i fattori di diffusione e complessità.

Il FSE è lo strumento del cittadino e dei sanitari che lo curano, per il riconoscimento della vita sanitaria. Utile anche in ambito del Pronto Soccorso. Risulta attivato in 18/20 Regioni italiane (www.agid.gov.it). La rete va estesa oltre i limiti provinciali e regionali. SDO ha competenze regionali. Le soglie di ricovero sono fissate dal D.M. 70/2015. Altrettanto dicasi di attrazioni extraregionali, tasso di ospedalizzazione, indice di occupazione dei posti letto, durata media di degenza. Day Hospital e Day Surgery sono utili ad esami preliminari, prestazioni e interventi eseguibili, follow-up. I DRG indicano, sulla base degli SDO, 500 classi di casistiche omogenee, durata di degenza, profilo clinico dei pazienti e finanziamento ospedaliero.
 
Ulteriori applicazioni si hanno dai “sistemi di sorveglianza e registri” indicati in G.U. 109/ 2017 e dalla normativa sulla Rete Nazionale dei Registri Tumori (G.U. n.81/ 2019). L’attuazione di questa parte, secondo l’AIRTUM (2018), è limitata al 70% della popolazione. Fra gli altri Registri: Mal.rare (D.M.279/2001), Protesi mammarie (L. 86/12), Mesoteliomi (DPCM 3.3.17), Mal.cardio-cerebro-vascolari (norme regionale), Esposti ad agenti cancerogeni (DM 155/2007)… Altri criteri di attualizzazione: La performance, indica le dimensioni della tutela regionale del diritto alla salute. Risultano nell’area dell’eccellenza TN, BZ, Toscana, Lombardia, F.V.G, Emilia Romagna, Veneto (CREA Sanità 2018). Il dato nazionale relativo all’aspettativa di vita, confrontato con altri paesi, vede l’Italia ai vertici. Qualche ulteriore verifica potrebbe proporsi sull’ aspettativa di vita sana.

I Registri indicano la sostenibilità del SSN, lo stato della popolazione, le cure e contribuiscono alle soluzioni delle problematiche sanitarie. Non tutte le aree geografiche ne riscontrano piena attuazione. I database esprimono lo stato attuale dei risultati, i fattori carenti e correttivi proponibili. Per D. Hoque (2017) il loro impatto su cure e guarigioni è positivo. Per la riduzione dei tumori, la teoria di Vogelstein sulla loro casualità, potrebbe essere superata da quelle di Wu, Beelen, Pelicci, riferentesi a fattori causali esterni, quindi riducibili con prevenzione. I fattori di rischio non sarebbero solo individuali, ma anche collettivi. Essi, se corredati da adeguata prevenzione,  monitoraggio ambientale e precauzione, potrebbero realizzare in campo clinico, efficacia, diagnosi precoce, attualizzazione sanitaria e terapeutica, riducendo ospedalizzazioni e costi.

Mariano Cherubini
medico chirurgo e specialista, ISDE


04 settembre 2019
© Riproduzione riservata

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