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Ecco come il podologo può contribuire alla sostenibilità del Ssn

di Mauro Montesi

11 DIC - Gentile Direttore,
è insistente il dibattito sulla sostenibilità del nostro Sistema Sanitario. È un bene prezioso per i cittadini, soprattutto per i più deboli e vulnerabili. Tocca a tutti - politici, operatori e cittadini- darsi da fare, ciascuno rispetto a proprie responsabilità e competenze. Durante l‘evoluzione quarantennale della legge 833 del 1978, la complessità delle cure come della organizzazione delle stesse ha avuto una accelerazione non programmata con la stessa tempistica. Oggi il Sistema richiede una messa a punto accurata e coraggiosa per non vederlo ridimensionato o, peggio ancora, liquidato.

I bisogni legati alla tutela della salute - diritto costituzionale- si sono ampliati alla necessità non solo di garantire terapie ma innanzi tutto di preservare quanta salute disponiamo con la prevenzione, la doverosa e dovuta riabilitazione, nonché una innovativa cultura di promozione della salute. Si tratta di ricordare complessità e unitarietà della persona, del suo corpo oltre che della psiche, perché l’ambiente di vita e di lavoro sono molto influenti sullo stato generale della condizione di salute, sia del singolo come della comunità.

Infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come stato di benessere psicofisico per cui il nostro servizio sanitario deve fornire i presupposti per consentire la migliore condizione dei cittadini quando diventano pazienti. Attorno a loro si organizzano i servizi con una molteplicità di operatori per prevenire e curare con appropriatezza e quindi anche con giovamento al paziente e risparmi per il Sistema Sanitario.

Tra le figure professionali che ritengo rispettino queste condizioni c’è il Podologo.

Importante la prevenzione pediatrica e ancora più importante quella per gli anziani, affinché camminino e non si riducano lentamente alla impossibilità di mantenere la indispensabile mobilità. Ma grave problema sanitario, sociale ed etico riguarda le amputazioni. Con la doverosa e rispettosa collaborazione col medico di famiglia e dello specialista Diabetologo, il Podologo può impedire la amputazione. Si pensi alla condizione fisica e psichica di chi subisce una amputazione. Non secondaria, oltre ad aver causato una disabilità, la spesa ospedaliera prodotta è un argomento da approfondire.
 
Per questo è bene conoscere i dati: 

 
La sostenibilità del nostro prezioso sistema sanitario passa anche per questo percorso, lo studio accurato dei dati per una programmazione aderente ai bisogni, senza sprechi e con una migliore qualità della vita dei pazienti.
 
Prof. Mauro Montesi
Presidente Onorario AIP

11 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

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