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Salute mentale e benessere sono diritti da difendere

di Gabriella Scaduto

15 APR - Gentile Direttore,
sin dal 1947 l’OMS considera la salute come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Nel drammatico frangente contemporaneo l’urgenza e l’importanza della pandemia da Covid-19 ha monopolizzato l’attenzione e gli sforzi di tutto il sistema socio-sanitario nazionale, portando in secondo piano alcuni settori fondamentali del sistema salute.
 
Da questi presupposti è nata la petizione che ReDiPsi ha lanciato pochi giorni fa, rivolta al Presidente del Consiglio Mario Draghi e a tutti gli amministratori pubblici. La petizione, cogliendo l’opportunità del grande dibattere recentemente sollevato sul tema della categoria psicologi, pur sempre consapevole di collocarsi all’interno del macro-tema socio-sanitario di cui sopra, pone l’accento sul fatto che per garantire il diritto alla salute tout court sia necessario contemplare sempre anche la dimensione della salute mentale e del benessere psicologico.
 
L’appello sta ottenendo ad oggi migliaia di adesioni di cittadini e cittadine e vede la firma di oltre 3000 psicologi. Esso si colloca in piena sinergia con i messaggi e con le posizioni di categoria portate avanti in particolare dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e ne conferma pienamente la condivisione e il sentire collettivo.
 
La conoscenza e la valorizzazione della psicologia e del mondo degli psicologi, così come del loro ruolo cruciale nella garanzia di un bene comune che si traduce in salute, dovrebbero essere per tutti un impegno necessario per il presente e per il futuro
 
A oltre trent’anni dal riconoscimento formale della professione di psicologo in Italia, infatti, è stato soltanto con la L. 3/2018 che essa è stata riconosciuta fra quelle deputate alla tutela del fondamentale diritto alla Salute. Tale passaggio ha visto anche il riconoscimento formale dello status di professione sanitaria, poiché una grossa parte delle attività tipiche e riservate degli psicologi sono riconoscibili ed ascrivibili fra quelle squisitamente sanitarie.
 
Ma il valore e l’importanza della psicologia e degli psicologi non sono ancora oggi sedimentati nel pensiero comune, in particolare in quello dei vertici dello Stato e delle amministrazioni pubbliche. Le dichiarazioni del Presidente Draghi dell’8 aprile sono un sintomo di questo problema e, invece di sollevare futili e inutili conflittualità, dovrebbero essere colte quali opportunità fondamentali per un impegno collettivo nella tutela dei diritti ad esse correlati.
 
Il problema, infatti, non si colloca in una o nell’altra dichiarazione o in una battaglia di categoria, è segno di un elemento macroscopico ben più grande, di natura culturale e sociale. Siamo di fronte a una sottovalutazione sociale e politica che dovrebbe essere al contrario una valorizzazione condivisa di importanza strategica per il Paese.
 
Con queste parole e con questo appello stiamo svolgendo il ruolo prefissatoci. Dal Governo, e così in tutte le istituzioni pubbliche e private, si operi uno sforzo per conoscere e capire chi sono e quale importanza abbiano nel Paese la psicologia e gli psicologi, e ciò anche e soprattutto in un momento storico delicato come quello presente, ove fra le principali conseguenze del Covid-19 troviamo e troveremo traumi e malessere psicologico.
 
La salute mentale è un diritto, il benessere è un diritto e gli psicologi sono gli attori principali della tutela di questi diritti congiunti.
 
Per firmare il nostro appello basta andare su http://chng.it/htsc5VjmDh
 
Gabriella Scaduto
Presidente ReDiPsi - Reti di Psicologi per i diritti umani

15 aprile 2021
© Riproduzione riservata

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