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Continuità assistenziale. C’è l’accordo: 4,50€ per ogni ora di attività ambulatoriale svolta


06 APR - Con la promulgazione della Legge Regionale dedicata che prevede il ristoro per attività istituzionali già svolte, quali quelle ambulatoriali, è giunto il riconoscimento atteso dai medici di Continuità Assistenziale della Basilicata.

“Il Comitato Regionale per la Medicina Generale lo scorso 4 aprile ha concluso i lavori, raggiungendo l’accordo sul punto più importante, ossia il riconoscimento forfettario per le attività ambulatoriali, di € 4,50 per ogni ora di servizio svolto”, ha commentato Vincenzo Filitti, segretario regionale Smi-Basilicata. “L'intesa raggiunta consente di restituire ai medici di Continuità Assistenziale, attraverso un istituto contrattuale mai applicato, ciò che ha drasticamente ridotto l'inopinato intervento della Corte dei Conti che, come accaduto in altre regioni, anche in Basilicata ha determinato la revoca di una importante voce stipendiale (500 euro al mese) erogata come indennità legate alla mansione”.
 
“Bisogna precisare - ha aggiunto Filitti - che i medici della continuità assistenziale da un anno ormai non percepiscono le indennità sospese cautelativamente dalla Regione e nonostante tutto ciò i professionisti lucani continuano ad erogare le stesse prestazioni di sempre: mettono a disposizione il proprio mezzo per svolgere il servizio ma non percepiscono l’indennità prevista per usura mezzo (0,50 €/ora); assistono la popolazione pediatrica (in assenza di guardia attiva pediatrica), ma non percepiscono l’indennità prevista per questo peculiare impegno professionale (0,50 €/ora); continuano ad assumersi il rischio “globale e strutturale” intrinseco al servizio di continuità assistenziale (aggressioni, isolamento, assenza di sorveglianza armata, sedi non idonee ecc. cc) (4 €/ora)”. 
 
 
“Con tale accordo - ha conclude Filitti - i professionisti  della continuità assistenziale riceveranno un incentivo economico di € 4,50/ora in cambio di disponibilità ad effettuare attività ambulatoriale appunto, (cosa che praticamente i medici hanno sempre eticamente fatto) durante il proprio turno di lavoro. È un buon risultato che mitiga gli effetti di sciagurate decisioni, raggiunto grazie all’unità di tutte le organizzazioni sindacali. Per tutte queste ragioni i sindacati hanno prontamente revocato lo stato di agitazione e la scaletta delle giornate di sciopero, già calendarizzate”.
 

06 aprile 2018
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