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In Veneto, tumori testicolari più che raddoppiati in vent’anni. I dati della Fondazione Foresta

di Endrius Salvalaggio

Fra le cause c’è la mancata prevenzione: il 92% dei ragazzi diciottenni non si sottopone ad alcuna visita. Determinante anche ’inquinamento: “Tali effetti sono particolarmente evidenti in Veneto, dove l’incidenza dei tumori testicolari negli under 50 è maggiore alla media nazionale e a quella del nord Italia, superando anche quella dei Paesi scandinavi. Stiamo osservando un altro cambiamento del corpo umano a causa degli inquinanti”, spiega il Prof. Foresta. I DATI

06 DIC - Il tumore al testicolo è uno dei primi cinque tumori in termini di frequenza nel maschio di tutte le età, e il più frequente nella fascia 0-49 anni. L’incidenza in Italia della neoplasia testicolare ha subito, nell’ultimo anno, un aumento del +2,6% nei giovani maschi. Dai dati epidemiologici, facendo lo stesso rapporto nel contesto regionale del Veneto, negli ultimi vent’anni (1987-2017) l’incidenza del tumore testicolare da 3,8% è balzato a l’8% e le cause sono molteplici. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Fondazione Foresta Onlus.

“In occasione della giornata mondiale dell’uomo abbiamo voluto sviscerare i numeri su quella che è l’incidenza del tumore al testicolo. Sapevamo, dai dati epidemiologici – spiega il prof. Carlo Foresta, Ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova e direttore dell’Uoc di Andrologia e Medicina della Riproduzione - che l’incidenza per questo tumore a livello nazionale era in aumento, e pertanto ci siamo interessati ai dati della nostra regione, il Veneto. Nella sola provincia di Padova, dove è stata condotta dalla Fondazione Foresta Onlus insieme all’Amministrazione provinciale padovana una campagna di screening nei giovani ragazzi del territorio, abbiamo individuato 11 casi di tumore al testicolo in giovani tra i 18 e i 25 anni di età”.

Le cause dell’aumento dell’incidenza di tumore al testicolo sono diverse, secondo i ricercatori. Ma una delle principali risiederebbe nella minore attenzione alla prevenzione da parte del maschio: gli uomini, a differenza delle donne che già dall’età di 18 anni se non prima si rivolgono al ginecologo, non vanno dall’andrologo se non quando si manifesta già la patologia.

“Da uno studio condotto dalla nostra Fondazione – illustra il prof. Foresta – che comprende il periodo dal 2019 al 2020 e su un campione di 6464 maschi diciottenni, solo l’8% di questi ragazzi aveva fatto una visita andrologica. Mentre lo stesso studio ci dice che su un campione di 2486 femmine, il 90% è andata a farsi una visita ginecologica. Di fronte a questi dati la Fondazione Foresta assieme all’Amministrazione provinciale di Padova, si sono poste come obiettivo quello di sensibilizzare l’importanza di parlare ai ragazzi, ma anche agli uomini, di questo rischio. Le cose da fare sono fondamentalmente due: il primo passo è quello di imparare a praticare l’autopalpazione, all’incirca ogni mese, così come fanno le donne per la prevenzione del tumore al seno; in seconda battuta, almeno una volta all’anno, si dovrebbe prenotare una visita dall’andrologo”.  

Un’altra possibile causa che contribuisce in modo severo sull’incidenza del tumore al testicolo è senza dubbio l’inquinamento ambientale. “Molte forme di inquinamento sono responsabili dell’aumento dei casi di tumori ai testicoli – chiarisce Foresta - e i dati scientifici ce lo dimostrano. Mi riferisco in particolare a pesticidi, derivati della plastica come ftalati, bisfenoli e soprattutto PFAS. Nei Paesi più industrializzati stiamo osservando negli uomini una minor produzione di spermatozoi, insieme ad una serie di variazioni delle caratteristiche antropometriche come l’allungamento degli arti rispetto al tronco”.

“Stiamo osservando un altro cambiamento del corpo umano a causa degli inquinanti– continua nell’analisi, il prof Foresta -, sia nei maschi che nelle donne: la riduzione della distanza ano-genitale nei maschi, che rappresenta un tipico marcatore clinico di impregnazione androgenica in età fetale: in presenza di testosterone si allunga, in assenza, come nella donna, questa misura è più corta. Gli effetti dell’inquinamento sono particolarmente evidenti in Veneto, dove l’incidenza dei tumori testicolari negli under 50 è maggiore alla media nazionale e a quella del nord Italia, superando anche quella dei Paesi scandinavi che ad oggi sono considerati i Paesi a più elevata incidenza di questa neoplasia”.

La Fondazione Foresta Onlus, mette a disposizione nell’ambito dell’iniziativa sulla prevenzione dell’uomo di ogni età, un numero verde 800.100.123 per prenotare la prima visita andrologica gratuita.

“Sui ragazzi dobbiamo lavorare sul cambio di mentalità, - conclude Foresta - responsabilizzandoli su quello che può capitare alla propria salute riproduttiva se si fa poca prevenzione. Suggerisco che i giovani ragazzi si sottopongano ad una prima visita andrologica e analisi del liquido seminale almeno già a 18 anni, prevenendo ciò che potrebbe capitare magari più avanti quando si decide di avere un figlio. Vi sono diverse soluzioni per la preservazione della fertilità e la prevenzione del tumore al testicolo, ma diventa fondamentale individuare queste patologie per tempo, attraverso adeguate campagne di screening e una modificazione della propensione alla prevenzione da parte dell’uomo fin dalla giovane età”.

Endrius Salvalaggio

06 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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