Basilicata. De Filippo su nuovo Pssr: “Meno ricoveri e più territorio”
Questa, ha spiegato il governatore, è la filosofia alla base del nuovo Piano della Salute e dei Servizi. Un modello hub and spoke per garantire il diritto alla salute nella “città diffusa Basilicata”. Martorano: “Organizzazione tarata su un territorio ampio e con una bassa densità di popolazione”.
26 LUG - Meno cure “a letto” e più sanità sul territorio, in sistema “hub and spoke” che diventa il modello per garantire il diritto alla salute nella “città diffusa Basilicata” integrandosi con un’organizzazione distrettuale e di ambito e creando sinergia con la rete dei servizi sociali. Difficile ridurre a estrema sintesi il nuovo Piano regionale della Salute e dei Servizi alla Persona e alla Comunità, ma può indicarsi in questi passaggi almeno la filosofia che ne è alla base.
“Il Consiglio regionale – ha commentato il presidente della Regione,
Vito De Filippo – ha avuto il merito e la responsabilità di approvare , a 15 anni di distanza dall’ultimo Piano sanitario, uno strumento di programmazione che appare ancor più importante in quella che è forse la più difficile congiuntura del nostro Paese”. In un momento come questo, infatti – ha proseguito - non ci si può permettere divagazioni e distrazioni e ogni azione deve rientrare in un progetto definito anche perché risorse per correggere interventi sbagliati non ce ne sono e andrebbero a impoverire il sistema sanitario regionale”.
Il nuovo piano, che nasce dopo una fase di studio confronto durata due anni e che ha coinvolto il mondo delle professioni, il sindacato, la cooperazione sociale, il volontariato oltre che la politica, è stato costruito sotto la regia dell’assessore alla Salute,
Attilio Martorano, in modo da rispondere in modo puntuale a quelle che sono le particolari esigenze di una regione che vede un limitato numero di residenti suddiviso nei 131 centri del proprio ampio territorio. “Per far fronte a questa realtà – ha spiegato lo stesso Martorano - ci siamo mossi su due direttrici: la prima è quella dei sistemi ‘a rete’, la seconda è quella di spostare sempre più l’attività sanitaria dai così detti centri di cura al territorio”.
Un altro elemento del piano indicato come qualificante dall’assessore Martorano è la programmazione congiunta si servizi sanitari e servizi sociali che, spiega, “prevede il coordinamento di Distretti e Ambiti per progettare e gestire servizi e risorse finanziarie, eliminando rischi di duplicazioni di interventi e attivando sinergie. E in questo quadro – ha aggiunto l’assessore - particolare attenzione viene data, alla residenzialità protetta, passando gradualmente dai circa 200 posti oggi disponibili ad una previsione di 1179 posti residenziali e semiresidenziali in ambito regionale”.
“Non abbiamo fatto rivoluzioni – ha concluso il presidente De Filippo – ma abbiamo dato unitarietà a linee di politica sanitaria già emerse nel corso di questi anni e le abbiamo meglio affinate e definite nel confronto con le forze politiche, gli operatori, le forze sociali, i cittadini”.
26 luglio 2012
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