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Ucraina. I primi interventi delle regioni italiane


In campo molte Regioni già attivate per iniziative di solidarietà nei confronti dell'Ucraina. Ecco un primo quadro delle azioni in corso.

01 MAR - “Grazie anche all’interessamento della Protezione Civile regionale e dell’Assessore Bottacin è iniziata in Veneto la fase di accoglienza che abbiamo deciso di portare avanti sin dai primi momenti della tragedia della guerra in Ucraina. 3 famiglie in fuga, giunte a Conegliano, in totale 13 persone, sono ora ospitate presso la struttura dell’ex Ospedale di Valdobbiadene”. A renderlo noto è il governatore del Veneto Luca Zaia, che si tiene in costante contatto con le strutture regionali coinvolte nell’operazione di accoglienza, segnatamente Sanità e Protezione Civile.

“Queste tre famiglie – informa Zaia – erano arrivate a Conegliano, portando con sé tre bambini che, al tampone anti covid, sono risultati positivi, anche se fortunatamente asintomatici. Bimbi e famiglie sono quindi stati inviati alla struttura di Valdobbiadene, dove si trovano in isolamento e stanno ricevendo tutte le attenzioni del caso. Il Veneto tiene tutte le sue porte aperte, sia per l’accoglienza che per l’assistenza sanitaria rivolta a tutti, con un’attenzione particolare ai piccoli pazienti pediatrici”.

Non solo il Veneto: anche la Lombardia spiega: “Un’equipe di pediatri e neonatologi pronti a partire per il confine ucraino per favorire il trasporto a Milano di bambini e ragazzi che necessitano cure e ricovero in una struttura ospedaliera”.

La vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha inviato una lettera all'ambasciatore Ettore Francesco Sequi, segretario generale del ministero degli Affari esteri, offrendo un’articolata disponibilità di assistenza e sostegno ai piccoli profughi e ai loro genitori.

“In accordo con il direttore del Dipartimento e Struttura complessa Casa Pediatrica del Fatebenefratelli di Milano, professor Luca Bernardo - spiega Letizia Moratti - abbiamo organizzato un'equipe di medici pediatri e neonatologi in grado di recarsi immediatamente al confine ucraino per coordinare l'assistenza e il trasferimento di profughi bambini che necessitano ricovero e cura”.

“A disposizione al momento - precisa la vicepresidente regionale della Lombardia - dodici posti letto per bambini più altri 12 per i loro genitori al primo piano della Struttura Complessa Casa Pediatrica del Fatebenefratelli in modalità convitto con la possibilità di accertamenti medici, visite e vaccinazioni”.

Altri 15 posti letto per piccoli pazienti e genitori, inclusi sei posti di isolamento, saranno resi disponibili al piano terra della stessa struttura, mentre sono 15 i posti di neonatologia riservati a neonati fisiologici, cui si aggiungono sei posti per neonati necessitanti di cure intermedie e altri 4 di terapia intensiva neonatale". I trasporti sanitari saranno curati per via aerea dall'Agenzia Regionale per l'Emergenza-Urgenza (Areu) di Regione Lombardia che trasferirà i bambini ucraini in condizione di maggiore fragilità sanitaria a Milano, presso il Fatebenefratelli e la clinica Macedonio Melloni. Aggiunge Moratti: “La macchina organizzativa e solidale lombarda è pronta attendiamo solo le istruzioni dalla Farnesina con le modalità operative per procedere”.

L’assessorato al Welfare di Regione Lombardia ha inoltre dato disponibilità al Prefetto di Milano, Renato Saccone, per la conversione di alcuni 'Covid Hotel' in centri di accoglienza per profughi ucraini.

“Si tratta - ha precisato Letizia Moratti - di 5 hotel di Milano, due a Bergamo e uno a Varese. Un gesto di doverosa solidarietà ed accoglienza per coloro che fuggono da una guerra scatenata in Europa”.

Inoltre l’assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, ha partecipato in mattinata a una nuova videoconferenza con il Capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione rispetto alle modalità di assistenza in relazione alla guerra in Ucraina.

“La Regione Veneto – riferisce l’Assessore - ha confermato la disponibilità di circa 600 posti letto in strutture fisse (ex presidi ospedalieri) per eventuali arrivi futuri e la disponibilità a prendere in carico pazienti bisognosi di cure mediche presso i nostri ospedali. Per quanto riguarda raccolte di materiali il Dipartimento ha invitato ad attivarle solo ed esclusivamente se viene garantita la consegna al destinatario finale attraverso contatti diretti bilaterali, in quanto allo stato attuale non ci sono richieste di materiali da parte della UE e quindi risulterebbe pressoché impossibile garantire la consegna. Qualora ci siano soggetti disponibili a supporto per eventuale accoglienza/assistenza in Veneto possono contattare la Protezione Civile regionale al numero verde 800.99.00.09”.

“Allo stato attuale - illustra - risultano arrivate circa 1500 persone in Italia in maniera "spontanea", ma sono disponibili tramite le Prefetture 8000 posti (5000 nei centri di accoglienza straordinaria Cas e 3000 nei sistemi di accoglienza e integrazione Sai). Pertanto la situazione è sotto controllo. Oggi è partito il convoglio con 200 tende per 1000 posti letto che sarà consegnato in Polonia come da indicazioni UE”, conclude Bottacin.
 
E nel Lazio il primo bambino proveniente dall'Ucraina ricoverato al Bambino Gesù. “È arrivato questa mattina all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, con i propri genitori, il primo bambino proveniente dall’Ucraina, da una delle regioni occidentali. Il piccolo ha poco più di un anno, tracheostomizzato dall’età di 4 mesi, con una diagnosi di paralisi cerebrale infantile. I genitori hanno attraversato il confine ucraino e sono riusciti a raggiungere con mezzi propri l’Italia, dove grazie all’aiuto di alcuni parenti sono giunti nella notte in provincia de L’Aquila. Il bambino è stato quindi trasferito in ambulanza all’Ospedale Bambino Gesù, dov’è ricoverato in questo momento in terapia intensiva”.
Lo comunicano in una nota congiunta l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
 
"Da ieri siamo attivi con protezione civile e sistema sanitario regionale per accogliere profughi e offrire ospitalità sanitaria. Son stati fatti elenchi di richieste di medicinali e con i Comuni abbiamo attivato la verifica sulle strutture alberghiere perché qualora arriveranno grandi flussi dall'Ucraina ci sia la piena ospitalità per loro. I sindaci verranno allertati sui numeri che dovremo affrontare, ma siamo pronti già". Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, questa mattina, incontrando, con la Rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, gli studenti ucraini che, concluso il percorso Erasmus, sarebbero dovuti ripartire per il loro Paese ma che invece rimarranno in Italia e saranno ospitati nelle residenze di Lazio Disco (Ente regionale per il diritto allo Studio e alla Conoscenza).
 
"Domani ci sarà una riunione da parte del direttore della Protezione civile con i presidenti di regione a cui parteciperò. Ieri ho sentito il presidente Fedriga", l'obiettvo è una posizione ed un atteggiamento comuni, "di massima unità per raccogliere gli indirizzi all'accoglienza e agli aiuti da offrire alla popolazione ucraina". Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo nel corso di una seduta speciale del Consiglio regionale toscano a Palazzo del Pegaso a Firenze.
 
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, rispetto all'organizzazione dell'accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dal loro Paese in guerra ha ricordato di aver ''messo a disposizione un immobile di proprietà della Regione, il Covid center della Asl Napoli 1 che adesso è vuoto, non ci sono più pazienti, per accogliere da subito i profughi in arrivo in Campania che poi saranno decentrati nei territori di tutte le province ma era un atto doveroso di solidarietà e di responsabilità nei confronti della popolazione ucraina''. E rispetto alle trattative avviate ieri tra le delegazioni di Ucraina e Russia, il Presidente campano ha aggiunto: ''Mi auguro davvero con tutto il cuore che vadano avanti queste trattative difficili fra ucraini e russi così come mi auguro che si comprenda che oggi la priorità non è il regolamento di conti tra Russia e Ucraina ma la sopravvivenza di migliaia di donne, bambini e anziani che rischiano di essere massacrati se il conflitto dura nel tempo. Dovremo fare tutti - ha concluso - uno sforzo diplomatico per offrire anche una via d'uscita a chi ha promosso questa guerra che mi pare si sia chiuso in un vicolo cieco''.
 
Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto commentando le immagini del conflitto in atto in Ucraina ha detto che "Sono immagini terribili. Ma io non posso commentarle soltanto, ho la responsabilità di governare una Regione. Una Regione che è stata sempre terra di accoglienza, e lo sarà anche in questa occasione" Il Presidente calabrese ha chiesto agli uffici "di preparare una delibera, la farò nei prossimi giorni, per dare la possibilità ai sindaci che lo chiedessero di destinare alcune abitazioni nei loro Comuni, magari nei loro borghi che si stanno spopolando, alle persone che scappano dalla guerra, alle persone che pensano di non avere più speranza, di non avere più futuro. La Calabria - ha concluso - vuole restituire speranza e futuro anche a loro, perché la Calabria è una terra straordinaria, ma di straordinaria accoglienza".
 
"Siamo in contatto con la Protezione Civile nazionale, col Governo e con le prefetture. In diversi comuni stanno gia' arrivando i primi profughi, siamo pronti a fare tutto quello che ci viene chiesto". Così Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, conversando coi giornalisti a Santarcangelo di Romagna a margine di un evento dedicato alla stampa nel trentennale della nota osteria 'La Sangiovesa'. "Uscira' a breve un numero di conto corrente unico della Regione Emilia-Romagna per chi vorra' versare contributi" a favore della popolazione ucraina. "Siamo una terra pronta a essere solidale e che non si è mai tirata indietro e mai lo fara' neanche questa volta", ha sottolineato.
 
"Vediamo gli scenari che si apriranno nelle prossime ore con l'auspicio che cessi il fuoco e si torni a discutere a una soluzione che comunque non comporti conseguenze ai civili, ai bambini, all'incolumità delle persone". così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli rispondendo ai giornalisti a margine di una conferenza stampa.
"E' uno scenario inaspettato per come noi vivevamo la situazione pandemica con tutte le conseguenze già difficili - ammette il presidente -: in una situazione di crisi sanitaria mondiale, tutto potevo immaginare tranne che, neanche fuori da questa crisi ne iniziasse un'altra in ordine alla sicurezza, addirittura con la guerra". "Spero - è l'auspicio di Acquaroli - che alla fine tutto possa essere condotto, tramite le diplomazie, a una crisi che possa essere superata". La protezione civile delle Marche si è attivata soprattutto per aiuti in ambito sanitario. "Credo - conclude il presidente - che il supporto alle popolazioni colpite e soprattutto alle categorie più deboli sia un atto dovuto" .

01 marzo 2022
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