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Pronto soccorso. Fp Cgil: “In Veneto record di codici bianchi (paganti). Regione fa cassa sui cittadini”


Nel 2023 i codici bianchi in Veneto sono stati il 55% di tutti gli accessi, e a grande distanza dal resto delle Regioni (seconda la Valle D'Aosta con il 28%). Per la Fp Cgil Veneto “le conseguenze per i cittadini, oltre ai tempi di attesa più alti d’Italia, sono rappresentate dal volume di risorse che la Regione ricava con i ticket al PS”. E pensare che le strutture territoriali previste dal PNRR possano nel breve periodo decongestionare i Ps “è forse troppo utopistico”.

28 MAR - Record di Codici bianchi nei Pronto Soccorso del Veneto, che rappresentano una distorsione del sistema, fanno aumentare i tempi di attesa, ma arricchiscono le casse della Regione. A fare il punto è la Fp Cgil Veneto, elaborando i dati Agenas e ricordando che “la normativa nazionale fissa in 25 euro la quota fissa del codice bianco, poi ogni regione può derogare, incrementare, fissare o meno tetti alla spesa per il ticket da parte del cittadino. In Veneto la DGR 1868 del 15 novembre 2011 e DGR 1513/2014 hanno previsto la quota fissa di 25 euro, più il ticket sulle prestazioni erogate in PS e le esenzioni dal pagamento (più stringenti rispetto alla legge 296/2006) del ticket anche per i codici bianchi”.

L’analisi della Fp Cgil Veneto mostra, in particolare, come i codici bianchi nella Regione, nel 2023, siano stati quasi il doppio rispetto alla Valle D’Aosta, seconda in classifica (54,99% vs 28,24%). “Il confronto è impietoso con la regione Emilia Romagna (13,06% ndr), che più o meno ha lo stesso numero di abitanti del Veneto, e la Lombardia (8,23% ndr) che ne ha il doppio”.




Le conseguenze per i cittadini, “oltre ai tempi di attesa più alti d’Italia”, sono rappresentate dal “volume di risorse che la regione ricava con i Ticket da Pronto soccorso che, raffrontato con i dati pubblicati da Agenas delle altre regioni d’Italia, fanno molto riflettere su quanto la regione stia riversando sui cittadini, attraverso una % molto alta di assegnazione del codice bianco, una quantità di spesa che altre regioni, assegnando altri codice colore diversi dal bianco, si assumono”, commenta la Fp Cgil Medici.





Il sindacato conclude con alcune considerazioni: “Le persone che stanno male, anche se codici bianchi e verdi, preferiscono recarsi al Pronto Soccorso rispetto ad altre soluzioni magari più costose e con tempi di attesa molto più lunghi. Per questa ragione i PS vanno fatti funzionare anche con percorsi differenziati per i diversi codici come, ad esempio, gli spazi dedicati ai codici bianchi e verdi adiacenti ai PS. Pensare infatti che esistano forme disincentivanti della popolazione all'accesso ai PS o, peggio, che le strutture territoriali previste dal PNRR possano nel breve periodo decongestionare gli accessi dei codici bianchi al Pronto Soccorso è forse troppo utopistico e non incontra il sentire della popolazione”.

“Il problema delle liste di attesa e l’organizzazione dei PS sono il vero incentivo all’afflusso delle persone nei Pronto Soccorso che, a quel punto, preferiscono aspettare ore ma ottenere una risposta qualificata al loro problema”, prosegue la Fp Cgil secondo cui “serve un forte investimento sul personale dei PS e l’aumento delle dotazioni organiche sempre più ridotte e non più in grado di reggere la pressione forte dei cittadini esercitata dall’aumento degli accessi”.

28 marzo 2024
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