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Hpv. Al via la collaborazione tra Fondazione Pardi e team palermitano 


I medici di Fisiopatologia della Riproduzione del Policlinico di Palermo lavoreranno con la Fondazione a un progetto dedicato allo studio della correlazione che intercorre tra le malattie sessualmente trasmesse e l'infertilità.

22 APR - La Fondazione Giorgio Pardi accoglie “Ama nutri cresci”, il team della Fisiopatologia della Riproduzione Umana del Policlinico di Palermo, e inaugura così la sezione dedicata alla correlazione tra le malattie sessualmente trasmesse e  l'infertilità (Paplilloma virus, aids-hiv, epatite e altre infezioni).

“Recenti studi – sottolinea la fondazione - fanno ipotizzare che il papilloma virus determini gravi problemi anche per la capacità riproduttive dell'uomo. L'infezione da papilloma virus nell'uomo causerebbe una riduzione della motilità degli spermatozoi ed aumenterebbe il rischio di aborto. Se tali studi venissero confermati, si aprirebbero nuovi orizzonti per la diagnosi e la prevenzione all'infertilità maschile”.

Il team di Palermo si è distinto negli anni per l’ambulatorio di sterilità femminile che prevede prime visite e assegnazione del protocollo terapeutico, monitoraggio ovulazione, prelievo ovociti e transfer degli embrioni, ed il laboratorio di sterilità maschile in cui vengono eseguiti spermiocigrammi. Presso il nostro centro vengono effettuate  tecniche PMA di I livello (inseminazione intrauterina) e di II-III livello (FIVET-ICSI) . L’iseminazione intrauterina è indicata nei casi di oligo e/o asteno e/o teratospermia lieve-media, endometriosi a lesioni minime, fattore cervicale, sterilità inspiegata. Condizione necessaria per poter effettuare cicli di Inseminazione intrauterina è la pervietà tubarica . La tecnica prevede lo sviluppo e la crescita follicolare che viene monitorizzata con l’ecografia transvaginale e con il dosaggio rapido del 17-ß-estradiolo nel sangue che si ottiene da un prelievo. Quando si raggiunge una buona maturazione follicolare si induce l’ovulazione, sempre con dei farmaci, e si dopo circa 36-40 ore dall’induzione dell’ovulazione il partner maschile dovrà produrre un campione di liquido seminale che debitamente trattato, dopo almeno un’ora, sarà utilizzato per l’inseminazione.
 

22 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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