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Basilicata. Cancellato il ticket aggiuntivo sulla specialistica


Salvate anche le esenzioni per patologia nel ticket sulle ricette farmaceutiche.Il via libera all’eliminazione del ticket è arrivato dal ministero dell’Economia. Per il presidente De Filippo: “Essere virtuosi dà risultati ai cittadini”

23 MAG - Semaforo verde dal Ministero dell’Economia e Finanze all’eliminazione in Basilicata, per le tutte fasce di reddito, del ticket aggiuntivo sulle prestazioni specialistiche introdotto dal Governo nazionale nel 2011.
Ad annunciarlo l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, a margine di un incontro al Ministero.
 
Una eliminazione resa possibile grazie ai conti in ordine della Regione che nel corso dell’ultimo anno, come si legge in una nota “ha abbattuto il disavanzo in modo sostanziale con un recupero di efficienze stimato nel preconsuntivo in non meno di 33 milioni di euro e che potrebbe addirittura rivelarsi ben più consistente alla chiusura finale dei conti”.
 
“Il modo virtuoso con cui la Basilicata ha tenuto in ordine i propri conti in sanità si dimostra non un mero vanto per qualcuno ma uno strumento che produce frutto per i cittadini – commenta il presidente De Filippo – e se oggi il Ministero ci lascia i margini per avere condizioni che nessuna altra regione d’Italia può vantare è proprio grazie al lavoro di tutti. L’aver recuperato risorse, tuttavia, non deve portare a riaccendere pretese ed egoismi chiedendo il ritorno ad una spesa fuori controllo. Questo – ha concluso De Filippo – deve essere invece uno stimolo nel continuare a lavorare con serietà e senza sosta per la Basilicata”.
 
 
“Ci eravamo comunque preparati ad ipotesi diverse di rimodulazione che salvaguardassero almeno le fasce più deboli – ha spiegato Martorano – ma non abbiamo rinunciato a puntare in alto e i conti in ordine portati al Ministero hanno consentito di ottenere ciò che non sembrava affatto scontato. E per questo devo dare atto del buon lavoro fatto dal sindacato, che con in un serio lavoro di affiancamento e non di contrapposizione alla Regione, non ha rinunciato alla ricerca di possibili miglioramenti nella vicenda del ticket, ma ha saputo affrontare la questione con la necessaria responsabilità. Una responsabilità che ora il sistema deve continuare a mostrare sapendo che l’equilibrio finanziario resta una colonna portante di quell’equilibri delicato in assenza del quale la sanità di qualità, a cui siamo abituati, e sgravi alla contribuzione come quelli ottenuti oggi, rischiano in ogni istante di essere messi in forse”.
 
La Regione, in virtù anche degli ulteriori interventi di razionalizzazione messi in campo senza incidere sulla qualità delle prestazioni (ad esempio agendo sugli acquisti associati) è riuscita a far quadrare i conti sottoposti al Ministero anche se l’eliminazione del ticket aggiuntivo sulla specialistica significa privarsi dei circa 4 milioni di euro che avrebbe dovuto incassare. E, sempre nel confronto col Ministero la Regione è riuscita anche a difendere la quota di esenzioni per patologia (inizialmente giudicata eccessiva dagli uffici ministeriali) per il ticket sui farmaci, in relazione al quale è stata anche decisa l’introduzione di una forma progressiva di contribuzione, con un euro a ricetta per quanti hanno un reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico che diventa di due euro per quanti hanno redditi superiori a tali soglie.
 
Questo l’elenco delle esenzioni per patologia anche per le prescrizioni di farmaceutica:
Gli assistiti affetti da patologia cronica e invalidante individuate dai Decreti del Ministero della Sanità 329/1999 e 296/2001 e i pazienti affetti da malattie rare individuate dal Decreto del Ministero della Sanità 279/2001 per i farmaci correlati alla patologia di esenzione;
Gli invalidi di guerra titolari di pensione vitalizia;
Gli invalidi per servizio;
I grandi invalidi per lavoro;
Gli invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa > 2/3 dal 67% al 100% di invalidità;
Gli invalidi civili minori di 18 anni con indennità di frequenza (ex art. 1 L. 289/90);
I danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni, somministrazione di emoderivati, limitatamente alle prestazioni necessarie per la cura delle patologie previste dalla legge 210/1992;
Le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e familiari;
I ciechi e i sordomuti;
Le esenti per stato di gravidanza;
Gli ex deportati da campi di sterminio titolari di pensione vitalizia;
Gli infortunati sul lavoro per il periodo dell'infortunio e per le patologie direttamente connesse purché indicato sulla ricetta.

23 maggio 2013
© Riproduzione riservata

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