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Abruzzo. Anticostituzionale la norma regionale che istituisce i sussidi oncologici


La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la Legge regionale, che prevedeva uno stanziamento di 200mila euro per i malati oncologici, in quanto disattende il Piano di rientro. “Una sentenza che ci aspettavamo” ha dichiarato il presidente Chiodi che continuerà a cercare altre soluzioni.

04 GIU - La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 3 della Legge della Regione Abruzzo (n1.del 10 gennaio 2012) con il quale si è istituito uno stanziamento di 200 mila euro per i rimborsi ai cittadini affetti da patologie oncologiche.
 
Ad annunciarlo Gianni Chiodi, commissario ad acta per la Sanità. “È una sentenza che ci aspettavamo nella durezza dell’esito – ha dichiarato Chiodi – ciononostante riteniamo giuste le richieste dei malati e a quelle abbiamo cercato di dare una risposta, nella massima sede istituzionale, per ripristinare il sostegno economico ai cittadini che necessitano di trattamenti nelle strutture sanitarie. Continueremo a cercare soluzioni”.
 
La sentenza stigmatizza la Legge regionale del 10 gennaio 2012 nel punto in cui “disattende l’Accordo sul Piano di rientro dai disavanzi sanitari 2007-2009”. Infatti, la norma riconosce una “provvidenza economica che comporta l’assunzione di oneri aggiuntivi per prestazioni sanitarie, garantendo, conseguentemente, ai residenti della Regione Abruzzo livelli di assistenza ulteriori rispetto ai quelli stabiliti a livello nazionale”. In questo modo prosegue la sentenza, “la norma eccede le competenze regionali e si pone in contrasto con gli obiettivi di risanamento imposto dal Piano di rientro che non consente l’erogazione di prestazioni economiche ulteriori rispetto a quelle elencate dallo stesso”.
 
Il messaggio della sentenza, ha quindi aggiunto Chiodi “si rivolge a tutti, purtroppo anche a quei comitati che in questi giorni, nelle province abruzzesi, stanno raccogliendo firme per chiedere il ripristino degli aiuti economici. Sul piano dei bisogni e della giustezza del problema sostengo la loro iniziativa e non ho nessuna difficoltà a firmare con loro, non sono la controparte, ma li invito anche ad evitare macabre tentazioni strumentali su argomenti che coinvolgono non soltanto la salute ma anche il privato familiare e che sono puntellate da rigori normativi e contabili”.
 
E quindi, ha concluso il Commissario “continuerò  a lavorare per far uscire l'Abruzzo dal commissariamento e dal Piano di rientro e, quindi, dai vincoli conseguenti, ma nel frattempo, con i tecnici regionali, cercherò di individuare anche altre possibilità per dare un sostegno ai malati oncologici e nefropatici che contano su questo piccolo aiuto economico”.

04 giugno 2013
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