Pignorabilità beni Asl. Fiaso: “Sentenza può ledere diritto alla salute”
Dura presa di posizione del presidente della Federazione dopo la sentenza della Corte: “ASL e AO non possono essere considerate alla stregua di qualsiasi altra azienda perché pignorare i loro beni significa rischiare di rendere indisponibili apparecchiature e servizi sanitari indispensabili alla tutela della salute”.
15 LUG - "Le Aziende Sanitarie Pubbliche stanno profondendo tutto il loro impegno per rispettare il diritto al pagamento dei debiti verso i fornitori, diritto che giudichiamo inalienabile. La recente sentenza della Corte Costituzionale che di fatto rende nuovamente pignorabili i beni di ASL e AO può rischiare tuttavia di ledere un diritto altrettanto inalienabile che è quello alla salute dei cittadini. ASL e AO non possono essere considerate alla stregua di qualsiasi altra azienda perché pignorare i loro beni significa rischiare di rendere indisponibili apparecchiature e servizi sanitari indispensabili proprio alla tutela della salute”.
Così
Valerio Fabio Alberti, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere dopo la sentenza della Corte sulla pignorabilità delle ASL.
“Il recente decreto sul saldo dei debiti della PA – ha aggiunto - va giustamente incontro ai legittimi diritti di tante aziende fornitrici ma nella sanità il problema andrà aggredito anche alla fonte poiché una parte non indifferente dei debiti accumulatisi dipende dalla irregolarità dei flussi di cassa dallo Stato centrale alle Regioni e da queste alla Aziende, che accusano da anni crisi di liquidità”.
“Ed è forse bene ricordare – conclude Alberti - che le Aziende Sanitarie pubbliche pagano due volte le difficoltà a saldare i propri fornitori: la prima con gli interessi sul debito, la seconda con i prezzi più alti delle forniture con le quali le imprese scontano i ritardati pagamenti".
15 luglio 2013
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