Lazio. Al via progetto 'Tempo' per accelerare soccorso emergenza cardiologica
L'iniziativa coinvolge 5 mezzi che fanno capo alla centrale operativa di Roma con l'ospedale San Giovanni Addolorata come punto di riferimento. Una volta che il paziente sarà sull'ambulanza, i suoi dati saranno trasferiti all'unità di terapia intensiva coronarica dell'ospedale.
21 LUG - Abbattere i tempi di reazione al soccorso di emergenza cardiologica da parte della centrale operativa 118 e mettere in condizioni gli operatori di ridurre al minimo il tempo tra l'inizio dei sintomi e la terapia che possa salvare la vita. Questo l'obiettivo del progetto pilota 'Tempo' (Trattamento della emergenza miocardio-ischemica) promosso dalla Regione Lazio e dal Centro di teleconsulto regionale in collaborazione con la Centrale operativa 118 di Roma.
Il progetto coinvolge 5 mezzi di soccorso che fanno capo alla centrale operativa di Roma con l'ospedale San Giovanni Addolorata come punto di riferimento per la ricezione e il teleconsulto. Una volta che il paziente sarà a bordo dell'ambulanza, ovunque sia il mezzo a Roma o in provincia, i suoi dati saranno trasferiti immediatamente all'unità di terapia intensiva coronarica dell'ospedale S. Giovanni Addolorata e verso la centrale operativa 118 di Roma. Questo permetterà al cardiologo di leggere i dati relativi alle condizioni cliniche e di poter dare indicazioni telefoniche all'equipaggio. I primi 5 mezzi di soccorso attivati sono: Automedica Roma Centro, Automedica Roma Est, Automedica Roma Sud, Ambulanza MSA S. Giovanni, Ambulanza MSB San Giovanni.
"Grazie a una sperimentazione su cinque vetture - ha commentato il governatore,
Nicola Zingaretti - si potrà affrontare il caso dell'infarto in maniera molto più veloce: e' un salto di qualità enorme nell'assistenza perchè riduce di circa 38 minuti il primo intervento orientando meglio le cure". Con l'allargamento del servizio a tutti e 183 i mezzi dell'Ares, previsto per la primavera del 2014, "la Regione si renderà finalmente protagonista di un progetto che aumenterà di molto il grado e - ha concluso - l'offerta di sicurezza ed efficienza per le persone che nel Lazio vengono colpite da questa patologia".
21 luglio 2013
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