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Legge di Stabilità. Giovani Medici annunciano una nuova mobilitazione


A meno di un mese dalla manifestazione del 7 novembre, i giovani medici del Sigmsi si preparano a tornare in piazza contro il mancato recepimento delle richieste di sostegno della formazione post laurea nel Ddl di Stabilità 2014. Appello a tutte le sigle giovanili per aderire alla mobilitazione che, sottolinea il Sigm, “non è sindacale”.

28 NOV - L’Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm) annuncia una seconda mobilitazione nazionale non sindacale e si prepara a scendere in piazza a sole tre settimane dalla protesta che li aveva visti protagonisti a Montecitorio. Il motivo è il mancato recepimento nel maxi-emendamento governativo al ddl Stabilità votato dal Senato delle richieste di ristoro del capitolo di spesa per la formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia ed in altre discipline di area sanitaria presentati.

“Dopo la manifestazione non sindacale del 7 novembre 201, sulla quale si è assistito al tentativo da parte di alcune sigle sindacali di strumentalizzarne il significato, i Giovani Medici invitano i colleghi aspiranti specializzandi e gli studenti in medicina, ma anche quanti sono già in formazione post laurea, ivi inclusi gli specializzandi non medici ed i medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale, a scendere in piazza per far sentire la loro voce in continuità con la mobilitazione nazionale “Giovani Medici Day” per ribadire la volontà di contribuire al cambiamento del Paese e per chiedere di non essere costretti ad un’emigrazione forzata”.

La data è ancora da stabilire, ma già da oggi il Sigm invita tutte le organizzazioni di riferimento per la categoria ad aderire ad un’iniziativa unitaria e invita tutti i giovani medici Italiani ad una contemporanea astensione dall’attività assistenziale.

L’auspicio del Sigm è che alla Camera dei Deputati non si ponga il voto di fiducia sul testo esitato dal Senato e vengano quindi riconsiderate le proposte emendative del Sigm “utili a scongiurare il rischio di vedere finanziati soltanto 2.300 contratti di formazione a fronte del quadruplo di potenziali concorrenti tra laureati e neolaureati e per trovare soluzione all’annosa questione degli specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria”.

Queste, in dettaglio, le richieste del Sigm al Governo ed al Parlamento:
 
1) L’implementazione urgente del capitolo di spesa relativo ai contratti di formazione medica specialistica a finanziamento ministeriale per un ammontare di 7.000 contratti di formazione (e comunque di un contingente non inferiore ai 6.000), con destinazione di un numero significativo di contratti (almeno 2.000) alla formazione integrata di medici di assistenza primaria da parte nuove scuole di specializzazione in Medicina Generale.
 
2) Il reperimento delle somme necessarie a finanziare un numero minimo di n. 1.000 contratti/borse di studio da destinare agli specializzandi non medici (biologici, chimici, fisici etc.) iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’anno per l’a.a. 2013/2014 e successivi, riconoscendo ai non medici pari dignità rispetto ai colleghi specializzandi medici.
 
3) La trasformazione delle attuali borse di studio dei medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale in contratti di formazione, riconoscendo ai corsisti pari dignità rispetto ai colleghi specializzandi tramite la costituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale.
 
4) Il ricorso all’utilizzo del Fondo Sociale Europeo (per le Regioni Obiettivo Convergenza ed Obiettivo Competitività) per il finanziamento dei contratti di formazione specialistica dei medici e di contratti/borse di studio per gli specializzandi non medici in atto iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria.
 
5) Il ricorso ad una corretta PROGRAMMAZIONE (quantitativa e qualitativa) del fabbisogno di professionalità mediche da formare ed adozione di politiche di sostegno all’accesso dei giovani medici al mondo del lavoro in modi (superamento del precariato) e tempi (i più rapidamente possibile) che siano in linea con altre esperienze europee, puntando nel contempo a ridurre l'eccessivo DIVARIO esistente tra la condizione dei neoassunti e delle fasce apicali della Professione.
 
6) Riconfigurazione del trattamento previdenziale dei medici in formazione specialistica.
 
“Inoltre, nell’interesse dell’intero sistema salute e della tutela della salute del cittadino, i Giovani Medici chiedono con forza che si apra una discussione in tema di adozione di sistemi di valutazione trasparente e meritocratici per l’accesso alla professione, al pari di quanto ottenuto per il concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione, a cominciare dal corso specifico di medicina generale, per finire con le modalità di selezione per la dirigenza medica e per il convenzionamento di medicina generale e la specialistica ambulatoriale”.
 
 

28 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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