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Carni dopate. I veterinari: “Deploriamo con fermezza quanto avvenuto. Innovare sistema tutela”


Sivemp e Simevep intervengono sul servizio di Report andato in onda domenica scorsa. “Il sistema  di prevenzione mette in campo oltre 5000 veterinari ufficiali che deplorano con fermezza quanto ha fatto e confessato il veterinario cuneese e lo diffidano dall’ergersi a moralizzatore della medicina veterinaria nazionale come è sembrato voler fare durante la trasmissione e in alcune interviste sui quotidiani”.

30 APR - “La vicenda dei bovini trattati con farmaci illegali da un allevatore del cuneese in combutta con un veterinario reo confesso di corruzione rappresentata dalla trasmissione Report di domenica 26 aprile ha imposto all’attenzione dei consumatori e delle istituzioni la necessità di un approccio sempre più efficace nella gestione dei rischi che possono colpire la salute pubblica attraverso la catena alimentare”. È quanto sottolineano in una nota i veterinari di Sivemp e Simevep.

“Il sistema nazionale di prevenzione medico veterinaria – prosegue la nota -  mette in campo oltre 5000 veterinari ufficiali che, tramite la SIMeVeP - Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e il loro Sindacato, I servizi veterinari del Servizio sanitario nazionale operano con diligenza secondo le norme e le prescrizioni del Ministero della salute e degli Assessorati alla sanità delle Regioni. Questo, di per se, non esclude la possibilità di abusi, inefficacia ed omissioni di singoli riguardo alla reale tipologia e portata dei rischi, in particolare laddove il sistema dei controlli dovesse attardarsi su metodologie obsolete o intempestive rispetto alla capacità innovativa dei delinquenti”.

“Occorre quindi – prosegue il comunicato - che le attività di monitoraggio dei rischi non siano basate solo su metodi ufficiali ancorché questi siano gli unici validi ai fini processuali ma che sia dato un forte impulso ad un approccio multifattoriale, impiegando nella sorveglianza abituale tutti gli strumenti che la ricerca mette a disposizione dei medici veterinari pubblici per avere importanti elementi diagnostici predittivi e per determinare contemporaneamente sugli allevatori e sugli operatori del settore alimentare infedeli un importante effetto dissuasivo”.

“I servizi veterinari – continua il comunicato - , diversamente dai NAS che hanno meritorie funzioni repressive, presidiano quotidianamente i processi produttivi delle filiere agro-zootecnico-alimentari “dal campo alla tavola”  con esami, controlli ed interventi prescrittivi che permettono la correzione della anche minima ed involontaria irregolarità, prima che determini effetti significativi. Con tale approccio preventivo, poco enfatizzata ma molto efficace, i servizi veterinari mantengono costante un regime di affidabile sicurezza alimentare per l’intera produzione nazionale ed il consumo di alimenti. Il sistema dei controlli, infatti, non può agire efficacemente operando in prevalenza a valle dei fenomeni di frode, quando gli alimenti sono stati adulterati,  inseguendo partite che potrebbero sfuggire alla rete di monitoraggio e che una volta intercettate devono essere distrutte con evidente spreco di valore alimentare”.

“Il sistema di tutela dei consumatori – precisano i veterinari - deve innovarsi, impiegando metodologie di sorveglianza degli allevamenti che  devono impiegare mezzi innovativi per conoscere il flusso e l’impiego dei farmaci, per verificare le condizioni di benessere e igiene zootecnica che sono inversamente proporzionali all’impiego degli antibiotici, oggi alla ribalta per il rischio antibiotico resistenza.Occorre, infine, tornare indietro rispetto alle recenti determinazioni che non prevedono più un impiego sistematico della sorveglianza veterinaria al macello dove, invece, l’equipe dei veterinari ufficiali deve essere costantemente presente e dove è opportuno, per non essere retorici ed inconcludenti, che sia attivata  una diagnostica, anche  anatomopatologica rapida, di quelle lesioni o trasformazioni morfologiche dei tessuti imputabili a ben precisi trattamenti illeciti che solo a quel punto potranno essere prevenuti ancor più efficacemente”.

“A tal fine – conclude il comunicato -  l’intera categoria del medici veterinari pubblici auspica una sempre maggiore attenzione all’organizzazione e alla strutturazione dei servizi presenti sul territorio e intende fornire al paese, come sempre in passato, le migliori risposte professionali e tecnologiche che la ricerca e l’innovazione ci offrono e che spesso le amministrazioni sottovalutano e non mettono a nostra disposizione”.

30 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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