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Donazione di sangue: Milano lancia un appello ai giovani


Dieci mila lettere inviate dal Comune di Milano a tutti i neomaggiorenni per promuovere la donazione di sangue, perché se i milanesi anche se in questo ambito i milanesi sono tra i cittadini più generosi di Italia, per coprire il fabbisogno della città servirebbero 150 donazioni in più ogni giorno. Ad accompagnare la lettera, un opuscolo per fornire ai giovani tutte le informazioni necessarie per scegliere consapevolmente di diventare donatori di sangue.

12 APR - A Milano i donatori di sangue sono 50mila e il rapporto tra il numero di donatori e quello degli abitanti è piuttosto alto (oltre il 6%, a fronte di una media nazionale che non supera il 4%). Ciò nonostante il sangue raccolto nei Centri Trasfusionali della città non è sufficiente. Per coprire tutto il fabbisogno della città servirebbero 150 donazioni in più, ogni giorno.
Per questo il Comune di Milano ha dato vita a una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani. E l’ha fatto attraverso una lettera e un opuscolo informativo inviato a tutti i ragazzi che nel 2011 compiranno 18 anni. “Il vero allarme, ed il reale scandalo in merito – denuncia la lettera -, è il dato che su 56 milioni di italiani, dei quali almeno la metà potrebbe donare sangue (per l’età e per i requisiti di salute) solo un milione lo faccia”. “Attraverso questa pubblicazione – conclude speriamo di essere riusciti ad aprire le porte della conoscenza e della consapevolezza indispensabile a costruire una coscienza sociale che sia da stimolo alle nostre azioni, consapevoli che ‘Donare significa dire con i fatti che la vita di chi sta soffrendo mi preoccupa’”.

Ecco il testo integrale della lettera.

Caro Cittadino,
a Milano donano più di 50.000 persone, di cui due terzi maschi ed un terzo femmine. Un indice spesso usato per valutare la partecipazione della popolazione ai programmi di donazione del sangue è il rapporto tra il numero dei donatori e il numero degli abitanti di età compresa tra 18 e 65 anni. Nel caso del Comune di Milano, ove abitano più di 810.500 persone in età idonea per donare il sangue, tale indice risulta alto, circa il 6,2%, a fronte di una media nazionale del 4%. Ma a Milano affluiscono regolarmente ogni giorno alcune centinaia di migliaia di persone per motivi di lavoro o di studio, e molti di questi donano il sangue a Milano pur non essendovi residenti: questo è sicuramente uno dei motivi principali per cui l’indice è elevato rispetto alle medie regionali ed a quella nazionale.
Ciò nonostante il sangue raccolto nei Centri Trasfusionali della città non è sufficiente; pur essendovi alcuni Ospedali che sono autosufficienti per quanto concerne l’approvvigionamento del sangue, come l’Istituto Nazionale dei Tumori e la Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico, nessuno dei tre DMTE della città di Milano è completamente autosufficiente. Per capire l’ordine di grandezza del problema si pensi che nelle strutture sanitarie milanesi vengono trasfusi ogni anno circa 120.000 concentrati eritrocitari, di cui 45.000, pari al 37,5%, sono stati prelevati fuori Milano; per raggiungere l’autosufficienza Milano avrebbe quindi bisogno, ogni giorno feriale dell’anno, di 150 donazioni in più!
Viene naturale chiedersi come mai con un indice così alto di donatori nella popolazione il sangue raccolto non sia comunque sufficiente; la risposta è che gli Ospedali milanesi, non assistono e curano solo i malati residenti, ma accolgono anche molti malati residenti in altri comuni o province, e spesso in altre regioni. Un secondo motivo va individuato nella tendenza sempre più spinta a far confluire in grandi Ospedali le specialità mediche e chirurgiche più complesse, dal Pronto Soccorso ai trapianti, dalla cardiochirurgia all’oncologia, specialità che per tipologia di prestazioni risultano grandi consumatrici di emocomponenti
Da qui la necessità di far conoscere e informare sul tema della “donazione”, argomento peraltro già affrontato anche in una precedente pubblicazione dei Quaderni dedicata ai trapianti di organi. Anche per la donazione di sangue è opportuno dare indicazioni a 360 gradi con l’obiettivo di indurre gli indifferenti a delle riflessioni utili a superare le paure connesse all’atto della donazione in chi conserva ancora timori pur riconoscendone l’alto valore, considerandolo un dovere civico, una manifestazione di solidarietà ed un gesto di altruismo facile da compiere.
Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita di ognuno tanto da considerare la sua disponibilità come un patrimonio collettivo di cui tutti domani potremmo avere bisogno per qualche motivo.
Il sangue donato dai “sani” è l’unico strumento per salvare quotidianamente milioni di ammalati.
Il vero “allarme”, ed il reale scandalo in merito, è il dato che su 56 milioni di italiani, dei quali almeno la metà potrebbe donare sangue (per l’età e per i requisiti di salute) solo un milione lo faccia. A dispetto di tanti allarmismi legati alle trasfusioni di sangue, i criteri di selezione dei donatori ed i controlli sul sangue donato, previsti per Legge, sono rigidi e severi e non dobbiamo dimenticare che donando non salviamo solo altre vite ma anche la nostra perché dopo ogni donazione, il donatore riceve il risultato delle analisi e può agevolmente tenere sotto controllo il suo stato di salute.
Attraverso questa pubblicazione, che vogliamo dedicare a tutti noi, speriamo di essere riusciti ad aprire le porte della conoscenza e della consapevolezza indispensabile a costruire una coscienza sociale che sia da stimolo alle nostre azioni, consapevoli che “Donare significa dire con i fatti che la vita di chi sta soffrendo mi preoccupa”.

Comune di Milano
Assessorato alla Salute

 

12 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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