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Campania. Pascale, ricercatori precari. Scatta stato agitazione. Appello a Governo e Regione per scongiurare perdita di 210 cervelli

di Ettore Mautone

Nell’immediato, circa 70 collaboratori, tra medici, biologi, tecnici, infermieri e personale amministrativo e tecnico, vedranno scadere il proprio contratto e rapporto con l’Istituto, entro il 31 dicembre di quest’anno. Successivamente, nel bimestre gennaio-febbraio 2017, ulteriori 100 unità subiranno la medesima sorte

01 OTT - Scatta lo stato di agitazione dei ricercatori precari del polo oncologico campano Irccs Pascale. L’annuncio a margine della assemblea pubblica indetta da Cgil Fp e la Nidil di Napoli indetta nell’ambito della “Settimana europea della ricerca” per discutere della grave situazione che stanno vivendo i lavoratori precari dell’Istituto.  
 
“Di fatto, a partire da oggi,  si è proclamato lo stato di agitazione – avverte una nota - in relazione alla prossima scadenza dei contratti di lavoro a progetto e rapporti di lavoro coordinata e continuativi (Cococo), finalizzati sia al supporto delle attività di ricerca ma anche assistenziali dell’unico Irccs pubblico della Regione Campania. Tale, infatti, è la situazione del “Pascale” in seguito alla attuale normativa in tema di contratti di lavoro, recentemente modificata da parte del Governo con il cosiddetto  “Jobs Act” e dai successivi decreti attuativi (Decreto legislativo 81 del 2015), che non consentirà di prorogare o stipulare nuovi contratti, a partire dal 1° gennaio del 2017”.
 
Al Pascale nell’immediato, circa 70 collaboratori, tra medici, biologi, tecnici, infermieri e personale amministrativo e tecnico, vedranno scadere il proprio contratto e rapporto con l’Istituto, entro il 31 dicembre di quest’anno. Successivamente, nel bimestre gennaio-febbraio 2017, ulteriori 100 unità subiranno la medesima sorte.
 
Di questo passo, la ricerca oncologica campana perderà entro la prossima estate, circa 210 lavoratori precari, che attivamente partecipano alle attività di ricerca dell’Istituto, in media, da oltre cinque anni.
 
All’assemblea della Cgil  hanno partecipato la consigliera regionale Ciaramella e il deputato Impegno che hanno ascolato attenti a le storie di circa 150 ragazzi precari dell’Istituto e si sono fatti carico di portare all’attenzione del Governo regionale e nazionale la loro problematica. 
 
La richiesta dei precari, condivisa anche dalle altre sigle sindacali aziendali mediche e di comparto presenti all’assemblea, è rivolta alla direzione strategica dell’Istituto affinché di “attivi tutte le possibili  procedure amministrative per consentire di prorogare i contratti di lavoro a progetto, co.co.co. e a tempo determinato esistenti in Istituto almeno a tutto il 31 dicembre del 2018 onde evitare l’imminente blocco delle attività di ricerca e di assistenza a cui va incontro il principale Irccs del Sud Italia. In secondo luogo quella di porre rimedio alla situazione investendo il Ministero della Salute e governo della Regione Campania affinché si facciano carico delle conseguente dell’iter in atto e intervengano per tempo dal punto di vista normativo sulla questione”.
 
L’assemblea ha votato infine all’unanimità un documento di denuncia a firma delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials e Fsi con il quale si chiede oltre alla proroga dei contratti in essere l’avvio di un percorso di “stabilizzazione” del personale precario dell’Istituto, minacciando di aderire ad altre forme di protesta nel caso in cui non vi siano risposte nell’immediato.
 
Ettore Mautone

01 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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