Zaia, Rossi e Maroni i presidenti più ‘amati’. Ultimi Serracchiani, Pigliaru e Crocetta. Il Governance poll del Sole 24 Ore
Sono i presidenti di Veneto, Toscana e Lombardia a guidare la lista mentre i colleghi di Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia risultano i meno "graditi" ai cittadini. Al quarto posto il piemontese Chiamparino seguito da Bonaccini (Emilia Romagna). Il pugliese Emiliano è ottavo, mentre De Luca (Campania) è decimo. Zingaretti (Lazio) al 14° posto.
16 GEN - Con il 60% di gradimento è
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, il primo nella classifica del ''Governance poll'' pubblicata oggi da ''Il Sole 24 Ore'' relativa ai presidente di Regione. Eletto con il 50,1% delle preferenze, Zaia ha registrato così un balzo del +9,9%. Al secondo posto, con il 57% (+9%), c''e'' il Dem
Enrico Rossi. Terzo il lombardo
Roberto Maroni con il 54% (+11,2%), seguito dal piemontese
Sergio Chiamparino al 53 % (+5,9).
Quinto il governatore dell''Emilia Romagna
Stefano Bonaccini, al 52% (+3%), sesto il calabrese
Mario Oliverio al 51% (-10,4), settimo il lucano
Marcello Pittella al 50% (-9,6), ottavo il pugliese
Michele Emiliano al 44% (-3,1).
Al nono posto c’è il molisano
Paolo Di Laura Frattura al 42 (-2,7), al decimo il campano
Vincenzo De Luca, al 42% (+0,9%). In undicesima posizione segue l'umbra
Catiuscia Marini al 39 (-3,8), al dodicesimo c’è invece
Luca Ceriscioli delle Marche con il 38% (-3,1).
Il ligure
Giovanni Toti si piazza tredicesimo con il 37% (+2,6%), mentre
Nicola Zingaretti del Lazio è 14esimo con il 36% (-4,7%). Al 15esimo c’è l’abruzzese
Luciano D'Alfonso (con il 34% (-12,3), seguito da
Debora Serracchiani del Friuli Venezia Giulia con il 33% (-6,4) e da
Francesco Pigliaru della Sardegna con il 30% (-12,5).
Guardando i risultati nel loro complesso si rileva in media un tasso di gradimento del 43,3% per i presidenti regionali, staccato di dieci punti abbondanti dal 53,5% raccolto in media dai sindaci nella stessa indagine di Ipr Marketing.
Questo dato generale - osservano i ricercatori - è però il frutto di due tendenze opposte: al Nord il consenso medio è del 48%, e segna un aumento del 4% rispetto ai voti veri raccolti dai presidenti alle urne, nel Mezzogiorno invece i sì si fermano al 39,5%, e segnalano una contrazione del 6,2% rispetto ai risultati elettorali.
16 gennaio 2017
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