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Fedir si associa a Sinafo contro la chiusura delle strutture complesse farmaceutiche negli ospedali


Per Antonio Travia, segretario nazionale Fedir, l'Agenas e il Ministero della Sanità attraverso il Comitato Lea hanno “inopinatamente e illogicamente ricondotto tutte le strutture (amministrative e sanitarie non ospedaliere) sotto un solo parametro (una struttura complessa ogni 13.500 abitanti) ed i direttori generali hanno fatto i maggiori tagli, prima che sulle farmacie, sugli uffici amministrativi”

05 MAG - Il sindacato Fedir condivide le perplessità espresse dai colleghi di Fassid area SiNaFo rispetto alla posizione netta e chiara sui tagli delle strutture complesse farmaceutiche. Anche Fedir chiede criteri certi ed oggettivi per la definizione delle strutture (semplici e complesse) per gli stessi motivi. “Le funzioni tecnico amministrative, ancor più che per le funzioni di farmacia – afferma il segretario nazionale Antonio Travia - sono state non solo declassate  perché non è stato previsto per esse, come sarebbe stato logico data la assoluta diversità dalle funzioni sanitarie, uno specifico contingente ma anche perchè molte funzioni tipicamente tecnico/amministrative vengono sempre più svolte da medici che abbandonano i reparti e le loro specializzazioni per sedere dietro le scrivanie a fare i contabili. È il caso del controllo di gestione, dell'Urp, del Cup, dell'Alpi, della formazione e così via”.

Per il segretario nazionale Fedir, l'Agenas e il Ministero della Sanità attraverso il Comitato Lea hanno “inopinatamente e illogicamente ricondotto tutte le strutture (amministrative e sanitarie non ospedaliere) sotto un solo parametro (una struttura complessa ogni 13.500 abitanti) ed i direttori generali hanno fatto i maggiori tagli, prima che sulle farmacie, sugli uffici amministrativi”.

Per Fedir conseguenza di tutto ciò è che sono scomparse la quasi totalità delle direzioni complesse amministrative dipartimentali, distrettuali ed ospedaliere, oltre alla "devoluzione" a figure sanitarie assunte per curare pazienti di funzioni amministrative quali controllo di gestione, Urp, Cup, Alpi, della formazione e con l'effetto collaterale che le funzioni di gestione amministrativa, liquidazione, verifica  della legittimità e della regolarità amministrativo contabile, vengono così richieste a personale abilitato a svolgere unicamente funzioni gestionale di tipo clinico e non certo di tipo amministrativo.

Fedir chiede allora che le funzioni tecnico amministrative abbiano loro specifici parametri di misurazione, coerenti con la tipologia di funzioni, e che la complessità sia misurata da criteri oggettivi e non dalla mera necessità di "spartire" con i sanitari le strutture fissate da parametri standard ospedalieri.

Fedir dunque, condivide con SiNaFo la necessità di un impianto normativo che sancisca i requisiti di una struttura organizzativa “semplice” o “complessa”. Il sindacato è disponibile a collaborare con le altre sigle sindacali e chiede al Ministero della Salute e al Coordinamento delle Regioni di sollecitare un tavolo tecnico con le organizzazioni della dirigenza medica, sanitaria e amministrativa per trovare al più presto una soluzione condivisa.
 
 
Lorenzo Proia

05 maggio 2017
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