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Manovra. Regioni, Province e Comuni scrivono al Governo: “Riprendiamo il dialogo”


La manovra è “insostenibile” e “mette a rischio servizi essenziali per i cittadini”. Per questo Regioni, Province e Comuni, in una lettera inviata al Governo, chiedono la ripresa del dialogo istituzionale per introdurre correttivi nella manovra. Chiesta anche l’istituzione di una Commissione mista paritetica per proporre ed  approvare, entro 3 mesi, un piano di riordino istituzionale nazionale e territoriale.

09 SET - Riprendere il dialogo sulla manovra economica per introdurre correttivi. Perché il testo già approvato dal Senato e all’esame della Camera è “insostenibile” e provocherà “come conseguenza diretta ed inevitabile una contrazione dei servizi pubblici ai cittadini, alle famiglie e alle imprese, nonché effetti ulteriormente depressivi sull’occupazione e sull’economia”. A sostenerlo, in una lettera inviata al Governo, sono il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, e il Presidente facente funzioni dell’Anci, Osvaldo Napoli.
In particolare, Regioni, Province e Comuni chiedono al Governo di “introdurre correttivi alla manovra, attraverso un confronto che conduca alla rimodulazione dei tagli, pur a saldi invariati, e alla revisione del Patto di stabilità”. E ribadiscono la necessità di proseguire la mobilitazione già avviata nelle scorse settimane con nuove iniziative “per illustrare ai cittadini – scrivono - le conseguenze che la manovra avrà in settore vitali quali Tpl, Sanità, Sociale, Istruzione e Formazione, Lavoro, Ambiente e Viabilità, non escludendo la possibilità di tutelare le prerogative costituzionalmente garantite nelle sedi giurisdizionali opportune”.
La lettera si chiude con la richiesta di istituire, entro 15 giorni, una Commissione mista paritetica, rappresentativa del Governo, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, con poteri e compiti straordinari alla quale affidare entro 3 mesi la funzione di proporre ed  approvare un disegno di legge che contenga un piano di riordino istituzionale nazionale e territoriale con l’obiettivo di “semplificare il rapporto fra cittadini e PA, aumentare l’efficienza e diminuire i costi della politica”.
 
In particolare, spiegano Regioni, Province e Comuni in una nota, la Commissione, che dovrà essere istituita "anche in considerazione dello schema di disegno di legge costituzionale approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri in materia di soppressione degli enti intermedi", dovrà avere il compito di:
a) elaborare una proposta di  riordino del sistema istituzionale nell’ottica di una semplificazione della governance del territorio;
b)  una  riforma coerente  e complessiva dei costi di tutti i livelli di governo e degli apparati centrali e periferici dello Stato e di tutte le istituzioni a carico dei bilanci pubblici;
c) procedere alla riscrittura del codice delle autonomie, che tenga conto del nuovo quadro che si è andato delineando che di fatto rende oggettivamente inapplicabile  la legge n.42 del 2009 in materia di federalismo fiscale, in seguito all’azzeramento dei trasferimenti alle Regioni e alla riduzione dei trasferimenti agli enti locali.

09 settembre 2011
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