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Lazio. Associazioni pazienti: “Pronto soccorsi in condizioni insostenibili”


La denuncia del Tribunale per i diritti del malato e dell’Associazione Dossetti, che spiegano di aver ricevuto “continue lamentele di persone malate e loro familiari per le lunghe attese nei pronto soccorso della Capitale ed in particolare dall'Ospedale S.Camillo".

03 GEN - “La situazione dei Pronto Soccorso degli ospedali della Capitale rischia di andare fuori controllo con gravi ripercussioni sul diritto alla salute dei romani”. A lanciare l’allarme è il responsabile dell’Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell’Associazione Dossetti, Corrado Stillo, a cui si unisce il segretario della regione Lazio di Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato, Giuseppe Scaramuzza. “Abbiamo ricevuto – spiega Scaramuzza - continue lamentele di persone malate e loro familiari per le lunghe attese nei pronto soccorso della Capitale ed in particolare dall'Ospedale S.Camillo".
 
Stillo ricorda infatti che anche in un recente monitoraggio compiuto dall’Associazione “Giuseppe Dossetti” in diverse strutture di Pronto Soccorso di Roma sono emerse criticità legate, in particolare, all’“insopportabile” carico di lavoro per medici ed infermieri, all’anticamera dei malati in barelle in attesa della ricerca di un posto letto “che arriva spesso dopo giorni”, alla mancanza di sicurezza nelle ore notturne, insufficienza delle barelle con sostituzione impropria delle lettighe dei mezzi dell’Ares. “Il tema della dignità del malato e dei suoi familiari non viene per niente preso in esame dai vertici della Regione Lazio, più preoccupati di mantenere i loro privilegi che garantire la tutela dei diritti dei cittadini”, afferma Stillo.
 
Le associazioni chiedono quindi interventi immediati. Secondo Scaramuzza una soluzione, almeno provvisoria, potrebbe essere quella di “inviare il personale del Pronto Soccorso del S. Eugenio, da qualche settimana chiuso parzialmente per ristrutturazione, a supportare le situazioni più in crisi come il S. Camillo.
Anche Stillo chiede ai responsabili della sanità laziale di “occuparsi con urgenza e sollecitudine di una situazione esplosiva quale quella dei Pronto Soccorso, aprendo da subito un tavolo di confronto e di proposte con i rappresentanti delle organizzazioni dei cittadini, dei sindacati degli operatori medici e non medici”.
 
“E' urgente che venga presa una decisione in merito – afferma Scaramuzza – e su questo ci aspettiamo interventi urgenti da parte dell'assessorato alla regione ed una maggiore informazione ai cittadini sulla chiusura del S.Eugenio. Era proprio urgente ed indifferibile in questo periodo la ristrutturazione del PS del S. Eugenio? A nome ci sembra di no”.
 


03 gennaio 2012
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