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Trapianti. In Campania la macchina organizzativa funziona, ma le donazioni restano scarse. Il 29 marzo convegno a Napoli

di Ettore Mautone

Nella Regione solo il 40% circa dei casi “utili” si concludono con l'espianto, contro la media del 60-70% che si registra in Europa. Dal punto di vista organizzativo, eppure, “l’Italia ha sviluppato un efficace modello per la donazione ed il trapianto di organi che ci posiziona ad un buon livello rispetto agli altri paesi dell’Europa. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica”, afferma Antonio Corcione, responsabile del Centro trapianti della Campania

22 MAR - Due notti fa, nell’equinozio di primavera, due aerei al servizio delle attività del Centro regionale trapianti, si sono alzati in volo, quasi in contemporanea, per raggiungere strutture ospedaliere del centro e del Nord Italia per espiantare un fegato e un cuore compatibili con pazienti in lista di attesa in Campania. Il fegato è stato trapiantato al Cardarelli dalle equipe di Giovanni Vennarecci. Il cuore invece è andato a un paziente ricoverato al Monaldi presso l’unità di cardiochirurgia dei trapianti diretta da Ciro Maiello.

La circostanze del doppio espianto ha consentito di testare il notevole livello di efficienza raggiunto dalla macchina organizzativa dei trapianti in Campania. In poche ore (due nel primo caso e tre nel secondo) le equipe deputate agli espianti sono partite ala volta dei centri clinici dove erano disponibili gli organi. Stamattina sono stati effettuati i due interventi di sostituzione di organo ed è tutto proceduto per il meglio. In Campania risultano ad oggi in lista di attesa per ricevere un nuovo cuore 45 pazienti con gravi cardiopatie e 21 per il fegato. Solo 1 minore è in lista per il trapianto di core pediatrico le cui attività riprenderanno dal prossimo 1° aprile. Per il rene, infine, sono circa 600 i pazienti in lista nei centri chirurgici delle due università di Napoli (Federico II) e di Salerno (Ruggi).

Il paziente trapiantato di fegato al Cardarelli, affetto da epatopatia terminale, era in lista di urgenza da alcuni giorni presso l’ospedale collinare. L’equipe operatoria è partita alle 23 alla volta di un centro ospedaliero del Nordest dopo solo due ore dall’accettazione dell’organo giunto alle 21. Presenti a bordo i due chirurghi prelevatori Luca Campanella e Giuseppe Arecca. Mentre era in corso il primo volo è giunta una seconda offerta per un cuore compatibile (risultato non compatibile da chi era in pole position in lista). Anche in questo caso, nell’arco di sole tre ore dall’allerta scattato alle 2 di notte, è stato organizzato il volo in una struttura ospedaliera del Centro Italia. A bordo Ciro Tampone e alcuni chirurghi del Monaldi della equipe di Ciro Maiello. I trapianti sono stati effettuati in mattinata e tutto è andato bene.

Il punto sui trapianti il 29 marzo
In Campania, come sarà illustrato il 29 marzo prossimo in un convegno regionale organizzato presso l’aula Mediterraneo del Cardarelli, il nodo da sciogliere è la scarsa propensione alle donazioni di organo. Qui solo il 40% circa delle situazioni in cui è possibile procedere all’espianto degli organi si traducono nella effettiva donazione, un dato ancora lontano dalla media del 60-70 per cento circa che si registra in Europa.

“La mancata crescita del numero dei trapianti in Italia - avverte Antonio Corcione, responsabile del centro regionale trapianti - è legata prevalentemente alla insufficiente disponibilità di organi donati. Per contro i pazienti che riescono a ricevere un trapianto, ne beneficiano con successo grazie ai progressi delle tecniche chirurgiche ed alla disponibilità di farmaci che migliorano la tollerabilità dell’organo trapiantato. L’Italia ha sviluppato un efficace modello per la donazione ed il trapianto di organi che ci posiziona ad un buon livello rispetto agli altri paesi dell’Europa, ma che soffre appunto per la insufficiente disponibilità di organi, motivo per il quale è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento”.  

“Il “sistema trapianti” - aggiunge Antonella Guida, funzionaria regionale che ha promosso la giornata di approfondimento del 29 marzo al Cardarelli - è un processo complesso, basato sulla sinergia tra diversi professionisti che devono saper operare in maniera coordinata, in rete, ognuno per il proprio ambito nel rispetto dei tempi e delle modalità previste. Ai cittadini inoltre va data un’informazione puntuale e completa sulle opportunità di una efficiente rete trapianti e sulla possibilità di vedere premiato un gesto di generosità con la sopravvivenza di malati destinati altrimenti a morte certa. La Regione Campania, pur disponendo di strutture di valore per i trapianti d’organo, osserva comunque una migrazione sanitaria figlia della mancata conoscenza delle eccellenze del proprio servizio sanitario - conclude Guida - nonostante la continua divulgazione mediatica da parte delle stesse”.

Il congresso sulle donazioni e i trapianti d’organo permetterà la condivisione dell’innovazione associata alle nuove tecnologie ed all’organizzazione capillare della rete regionale che offre le migliori condizioni per garantire il diritto alla vita ed alla salute dei pazienti.

Il confronto con le associazioni che rappresentano i pazienti offrirà inoltre l’opportunità di intervenire ulteriormente per ottimizzare i processi di assistenza e per avvicinare il sistema salute regionale alle aspettative dei cittadini.

Ettore Mautone

22 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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