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Pa Bolzano. Nella legge europea tornerà a chiamarsi Alto Adige. Ma cosa ne sarà della norma che permette l’iscrizione agli Ordini de professionisti di sola lingua tedesca? 


Dopo le polemiche scaturite dalla cancellazione del termine “Alto Adige” dalla Legge provinciale sugli adempimenti europei, sostituito da “Provincia autonoma di Bolzano”, la Giunta fa un passo indietro e approva il ritorno alla dicitura “Alto Adige”. Ma basterà la modifica all’art.1 per evitare che il Governo impugni la legge provinciale che, tra le altre cose, all’art. 4, prevede l'iscrizione all'Ordine anche per i medici di sola lingua tedesca? La scorsa estate un primario era stato cancellato dall’Albo proprio perché non in grado di comunicare in italiano.

23 OTT - La Giunta della PA di Bolzano fa un passo indietro e dopo le polemiche inerenti la cancellazione del termine “Alto Adige” dalla Legge provinciale n. 30/19 (Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea provinciale 2019), sostituito da “Provincia autonoma di Bolzano”, annuncia il ritorno alla vecchia definizione.

Su proposta del presidente Arno Kompatscher, la Giunta provinciale ha infatti approvato ieri, 22 ottobre, il disegno di legge elaborato che modifica il primo comma dell’articolo 1 della legge europea 2019 che, “come noto, nella versione approvata a inizio ottobre, nel comma 1 e nel comma 2 dedicato all’Ufficio di rappresentanza di Bruxelles, il testo italiano riportava il riferimento alla Provincia di Bolzano anziché all’Alto Adige, nonostante il testo tedesco facesse riferimento alla parola Südtirol”, ci tiene a precisare la nota della Giunta provinciale.

“Si è trattato di un’incongruenza a cui abbiamo voluto porre rimedio nel più breve tempo possibile – afferma Kompatscher nella nota – ma ci tengo a ribadire che non si è mai voluta abolire la parola Alto Adige, che continuerà ad essere utilizzata come riferimento geografico al territorio, così come si utilizza Südtirol nella forma tedesca. Quando ci si riferisce alle istituzioni, invece, è giusto parlare di Provincia di Bolzano in italiano e di Provinz Bozen in tedesco”.

Il disegno di legge approvato, e composto da un solo articolo, sarà discusso e posto in votazione nel corso della seduta di fine novembre del Consiglio provinciale.

Contro la sostituzione del riferimento territoriale “Alto Adige” con “Provincia Autonoma di Bolzano” il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, aveva annunciato nelle scorse settimane la possibile impugnazione del Governo. ”Ho personalmente chiesto al Presidente Arno Kompatscher - riferiva Boccia in una nota - di intervenire sulla norma relativa al disegno di legge numero 30 sulle 'Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea'. È necessario rendere i testi italiani e tedeschi perfettamente identici e rispettosi della Costituzione. Se così non dovesse essere la legge sarà impugnata dopo la sua pubblicazione. Sarebbe opportuno continuare a discutere esclusivamente delle esigenze della comunità della provincia autonoma di Bolzano e dell'intera Regione Trentino Alto Adige così come abbiamo fatto con il Presidente Kompatscher nel nostro primo incontro istituzionale a Roma, anziché di questioni ideologico nominalistiche che riguardano lo scontro tra la destra tedesca e la destra italiana. Nelle prossime settimane così come da impegno assunto con tutte le regioni sarò personalmente a Bolzano e Trento per affrontare tutti i dossier aperti tra il Trentino Alto Adige e il Governo”.

Ma la modifica dell’art. 1 della legge sarà sufficiente ad eliminare il rischio di impugnazione della legge provinciale che, tra le altre cose, all’articolo 4 stabilisce che “£Tenuto conto delle specificità territoriali della Provincia autonoma di Bolzano, con particolare riferimento alla tutela delle minoranze linguistiche, l’ordine o collegio professionale competente per l’iscrizione ai sensi della direttiva 2005/36/CE, e successive modifiche, e del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, e successive modifiche, nel caso della sola conoscenza della lingua tedesca, limita gli effetti dell’iscrizione all’esercizio della professione nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano. Resta ferma la vigente normativa in materia di conoscenza delle lingue italiana e tedesca nel pubblico impiego.”?

Una norma che, di fatto, aprirebbe l’accesso ai medici tedeschi. Un aspetto evidentemente sentito a Bolzano, dove alcuni mesi fa il primario del laboratorio centrale dell'Ospedale di Bolzano, Thomas Müller, di origine austriaca, era stato escluso dall’Albo dell’Omceo proprio perché non in grado di comunicare adeguatamente in lingua italiana. Un provvedimento contro cui la Provincia ha deciso di costituirsi in giudizio. “Come sancito dall'Accordo di Parigi e dal secondo Statuto di autonomia la lingua tedesca è amministrativamente parificata a quella italiana. Il nostro intervento è legato al rispetto di questo principio”, motivava in una nota del 23 luglio scorso Arno Kompatscher.

23 ottobre 2019
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