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Diabete. Passi in avanti nell’isola nonostante la pandemia

di Elisabetta Caredda

Il Presidente della Federazione Rete Sarda Diabete fa il punto della situazione. Tra i punti di forza, “la ricostituzione della Consulta della Diabetologia, l’accesso alle nuove tecnologie dei sensori FreeStyle libre 1, l’avvio dei lavori per l’aggiornamento delle linee d’indirizzo per la prescrizione dei microinfusori e sensori CGM”. Ma restano alcune criticità, in primis “il mancato rinnovo del protocollo d’intesa tra l’Ufficio scolastico e l’assessorato alla Sanità per l’inclusione del bambino con diabete a scuola”

03 NOV - Le criticità gestionali per i pazienti diabetici nell’isola in tempi di pandemia Covid non sono di certo mancate. Ma non sono mancate neanche le buone notizie. A fare il punto è il Presidente della Federazione Rete Sarda Diabete, Riccardo Trentin, che contattato dal nostro giornale, spiega: “Qualche giorno fa in una tavola rotonda organizzata alla quale ho partecipato, si è discusso di come i sistemi sanitari regionali hanno reagito alla pandemia da Covid-19 e hanno risposto alla criticità di una patologia cronica come il diabete. E’ stato un importante momento di riflessione che ha offerto diversi spunti propositivi per nuove iniziative di cui, uno fra tutti, quello di verificare l’attuazione di nuovi modelli organizzativi e di gestione dei diversi sistemi sanitari regionali per poter capire se viene erogata lo stesso tipo di assistenza e percorso di cura su tutto il territorio nazionale”.

“I modelli sanitari di assistenza - prosegue il presidente della Federazione - e la rete diabetologica, dovrebbero essere centrati sulle necessità e bisogni assistenziali delle persone con diabete. Le associazione medici diabetologi (Amd e Sid) e la società italiana di endocrinologia pediatrica (SIEDP), in questo periodo emergenziale, si sono attivati rapidamente affinché ci fosse il minimo impatto possibile per i pazienti approntando una serie di protocolli con un documento anche sulla telemedicina che risultasse essere asportabile e fruibile per tutti i servizi e non lasciare nessuno indietro. Visto il loro enorme contributo e importanza della gestione da remoto con la telemedicina, favorendo anche una medicina personalizzata, di fronte alle criticità emerse, l'aspetto più rilevante lo ha assunto quello legato alle nuove tecnologie sensori e microinfusori che devono poter essere rese accessibili a tutti coloro che ne necessitano per patologia”.

“Altro aspetto che riteniamo fondamentale – sottolinea Trentin -, è che la medicina territoriale non possa essere più relegata e confinata in secondo piano ma che sia arrivato il momento di ripensare ad una modalità di assistenza che metta il territorio in primo piano, una vera medicina del territorio. Lo sforzo che stiamo portando avanti è di collaborazione sia con le comunità scientifiche della diabetologia sarda e con gli organismi istituzionali preposti alla sanità in Sardegna, sia a livello nazionale, offrendo la nostra collaborazione in tutte le sedi e tavoli tecnici-consultivi”.

“Pensando ai punti di forza e alle criticità legate alla gestione del diabete1 in Sardegna – rileva ancora -, mi sono sentito di dire e dico, che per la nostra situazione territoriale, pur presentandosi molto articolata e complessa, riconosciamo attraverso il nostro punto d’osservazione critico e riflessivo un sostanziale cambio di passo. Ed a tal proposito tengo a ricordare: è stata ricostituita la Consulta della Diabetologia e malattie metaboliche che con decreto dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu, ha iniziato ad operare con continuità (la Federazione rete sarda diabete partecipa come componete attivo e consultivo); rilevante il passo all’accesso alle nuove tecnologie, con il superamento della vecchia delibera n.33/10 del 2018, dei sensori FGM commercialmente noti come FreeStyle libre 1, i quali saranno accessibili, secondo quanto indicato dalle dichiarazioni dell’assessore, a 24.000 persone con diabete di tipo 1 e di tipo 2 insulino-trattate per il triennio 2021-2023. Basilare inoltre a nostro avviso è l’avvio dei lavori in consulta dell’aggiornamento delle vecchie linee d’indirizzo per la prescrizione dei microinfusori e sensori CGM, con l’implementazione delle nuove tecnologie innovativi e di nuova generazione”.

“Riguardo poi alle criticità nell’isola – continua Trentin -, rispetto al panorama nazionale, evidenzio l’assenza di un protocollo d’intesa tra l’Ufficio regionale scolastico e l’assessorato alla Sanità per l’inclusione del bambino con diabete a scuola. Il vecchio protocollo è scaduto ad ottobre del 2018  e non è stato più rinnovato. A nostro avviso è necessario lavorare ad un adeguamento del vecchio protocollo ed aggiornalo in base all’attuale situazione della scuola sarda. Da analisi effettuate dei flussi informativi correnti, ricordo infine che attualmente in Sardegna si stimano oltre 120.000 persone affette da Diabete. Sono dati allarmanti, ai quali si aggiunge un triste primato: la nostra Regione risulta essere l’ambito geografico italiano con il maggiore tasso d’incidenza di diabete autoimmune che è il diabete mellito di tipo 1 (DMT1), e che con circa 10.197 diabetici autoimmuni adulti ed oltre 1500 tra bambini, giovani ed adolescenti, l’isola si pone ai vertici della classifica mondiale, seconda solo alla Finlandia”.

Elisabetta Caredda

03 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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