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Farmindustria: “Oltre 600 farmaci in sviluppo contro malattie che colpiscono di più le donne”


22 APR -

Sono oltre 600 i farmaci in  sviluppo del mondo contro malattie che colpiscono di più le donne. Per  la precisione 625, un dato Phrma (Pharmaceutical Research and  Manufacturers of America) che riassume l'impegno delle aziende pharma  per l'universo femminile. Massimo Scaccabarozzi, presidente di  Farmindustria, lo sottolinea all'Adnkronos Salute nella Giornata  nazionale della salute della donna.

Insieme ad altri numeri: "Gli  studi clinici dedicati al benessere femminile sono cresciuti a livello  internazionale del 20% negli ultimi 5 anni (elaborazione dati Iqvia)",  e "1.300 miliardi di euro investiti nel mondo tra il 2021 e 2026  rafforzeranno la medicina di precisione per rispondere ancora meglio  alla domanda di salute delle donne".

Ricerca per le donne, fatta dalle donne. "Nell'industria farmaceutica  le donne sono il 43% del totale addetti (la media è sotto il 30%) -  ricorda Scaccabarozzi - e la quota è identica, anzi in crescita nei  giovani, per dirigenti e quadri. Significa che nel nostro settore la  parità di genere è già una realtà". Anzi sul fronte "ricerca le donne  sono la maggioranza, il 52%", parametro analogo alla media europea.

Sulla base di questo dato in particolare, "da uomo" il manager si  sente "orgoglioso di dire che, siccome la ricerca produce innovazione,  da noi l'innovazione è donna".

"Però stiamo anche attenti alle politiche di welfare - puntualizza il  numero uno dell'associazione nazionale imprese del farmaco - perché  bisogna mettere in condizione tutti e soprattutto le famiglie, quindi  donne e uomini, ma in particolare la donna perché sappiamo che è lei  che si occupa degli aspetti familiari e che spesso diventa caregiver,  di avere degli aiuti per non essere penalizzata".

"L'Istat ha rilevato come il tasso di occupazione  in Italia sia rimasto sostanzialmente stabile, ma a fronte  dell'ingresso di 69mila uomini c'è stato un calo di 77mila donne nel  mercato del lavoro. Non è così per la farmaceutica", rimarca.


Degli oltre 600 farmaci allo studio per combattere le malattie  femminili, 200 sono oncologici, 135 contro disturbi neurologici, 87  per malattie autoimmuni, 45 relativi ai settori respiratorio e salute  mentale, circa 35 per disturbi muscolo scheletrici, così come per  oculista o ginecologia, e 23 contro malattie infettive. Terapie del  futuro e speranza di lunga vita, se si pensa che, grazie al progresso  medico-scientifico, "nel decennio 2009-2019, ossia prima della crisi  Covid - evidenzia Farmindustria - l'aspettativa di vita in  buona salute alla nascita è aumentata di 4,9 anni per gli uomini e di 5,9 per le donne, mentre l'aspettativa di vita in buona salute a 65  anni di 2,7 anni per gli uomini e di 3 anni per le donne".

E se "la crisi coronavirus ha interrotto bruscamente queste tendenze,  il rapporto sugli Indicatori di sviluppo sostenibile recentemente  pubblicato da Istat mostra che, anche se con forti oscillazioni, nel 2020-2021 la aspettativa di vita in buona salute per le donne è  cresciuta ancora complessivamente. Ad esempio, i dati di sopravvivenza  mettono in luce la qualità dell'assistenza oncologica nel nostro  Paese. A 5 anni dalla diagnosi di tumore è ancora in vita il 59,4%  degli uomini (la stima del 2020 era del 54%) e il 65% delle donne (63%  nel 2020)", riporta Farmindustria che conclude con un monito: "Attenzione ora al gap accumulato con le mancate diagnosi", che causa  pandemia e screening saltati sono segnalate dagli esperti come una  delle più grandi emergenze post-Covid.



22 aprile 2022
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