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Rinite. Tutti i pericoli del "fai da te"


01 APR - Una delle principali cause di mancata diagnosi, secondo gli esperti, è la tendenza delle persone affette da rinite allergica a non considerarla una patologia vera e propria. I dati riportano che nella maggior parte dei casi il paziente fa autodiagnosi e si gestisce in autonomia. Un paziente su tre, infine, si presenta dal medico, ma solo quando i sintomi di cui soffre sono giudicati come intollerabili.
 
“Arrivare ad una corretta diagnosi di rinite allergica non è difficile”, ha dichiarato Angelo Camaioni, Direttore U.O.C. ORL del San Giovanni Addolorata di Roma e Presidente della Società Italiana di Otorinolaringoiatria. “Le figure a cui il paziente è invitato a rivolgersi sono in prima battuta il medico di medicina, poi allergologo, pneumologo e otorinolaringoiatra. I reparti di otorinolaringoiatria in Italia infatti, hanno una diffusione molto capillare sul territorio e possono fornire un presidio di grande utilità per il paziente. La nostra visita può anche verificare le comorbilità di interesse diretto quali ad esempio: otiti, poliposi nasale, rinosinusiti, disturbi del sonno e la sindrome rinobronchiale.”
 
La rinite allergica peggiora la qualità della vita
La rinite allergica comporta in genere sintomi intensi a carico degli occhi, del naso, peggiorando nettamente la qualità di vita, compromettendo la capacità di studio, di lavoro, di compiere sport ed altre attività all’aperto. Per quanto riguarda l’assenteismo lavorativo, gli ultimi dati registrano una perdita di produttività che va dall’1 al 4%. Mentre un impatto notevole della patologia si ha sul “presenteismo” lavorativo, ovvero il soggetto, pur presente al lavoro o a scuola, ha una perdita di produttività che va da circa l’11% fino al 40%. Questi individui, geneticamente predisposti, producono particolari anticorpi che quando vengono a contatto con le proteine rilasciate dai pollini innescano una reazione immunitaria che provoca i sintomi. Non tutti gli allergici producono anticorpi per gli stessi pollini, quindi è necessario effettuare una indagine personalizzata per caratterizzare il profilo di ogni singolo paziente.

01 aprile 2013
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