Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 27 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Concorrenza e libertà prescrittiva


17 GIU - Da un’indagine condotta da Quotidiano Sanità risulta che l’80% delle Società Scientifiche e delle Associazioni di Pazienti intervistate ritiene che i provvedimenti e i processi di acquisto regionali possono incidere sul diritto alla continuità terapeutica. Come contemperare a vostro avviso concorrenza e salvaguardia di principi come la libertà prescrittiva e la continuità terapeutica?

Hanno risposto Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, Assobiotec e l’Italian Biosimilars Group.
 
“Le procedure di acquisto – ha sostenuto Massimo Scaccabarozzi – devono prevedere un principio che assicuri la libertà prescrittiva del medico e, quindi, anche la continuità terapeutica, che deve essere garantita e non deve essere l’eccezione da motivare, in diversi casi addirittura da approvare, come previsto in alcuni provvedimenti regionali”.
 
“La continuità terapeutica – ha detto Assobiotec – è un problema reale che merita di essere correttamente inquadrato. Da alcune parti si propone il superamento della distinzione tra pazienti naive e pazienti in trattamento, come se fosse secondario il fatto che esistono pazienti già curati in maniera efficace con uno specifico farmaco, originator o biosimilare che sia. Oppure si declina il principio di continuità terapeutica in termini assistenziali e non farmacologici, come se ci si dovesse accontentare della mancata interruzione dell’assistenza. Ad avviso di Assobiotec, sarebbe affrettato e semplicistico affermare che i biosimilari siano intercambiabili o sostituibili, ancorché non automaticamente, a prescindere dalle evidenze disponibili e per esclusive ragioni economicistiche. Non basta l’esercizio di comparabilità, che riguarda il profilo di efficacia e sicurezza complessivo. Né tanto meno possono bastare le argomentazioni prive di rilevanza scientifica e correttezza regolatoria secondo cui, da un lato, gli originatori sarebbero biosimilari di se stessi, con conseguenti ‘switch inconsapevoli’; dall’altro lato, lo switch tra farmaci contenenti principi attivi diversi sarebbe pratica diffusa... omettendo di distinguere tra switch praticati per finalità cliniche e switch praticati per finalità economiche. Nella prospettiva del singolo paziente con malattia cronica e del suo medico curante, l’ipotesi di cambio di una terapia efficace è plausibile solo a fronte della certezza di non sacrificare il beneficio clinico nel singolo caso concreto. Così come sarebbe improprio – ha aggiunto – se i biosimilari fossero relegati all’uso nei soli pazienti naive, allo stesso modo sarebbe improprio se la continuità terapeutica diventasse l’eccezione da motivare a fronte di pressioni sui medici come si sono registrate, ad esempio, nelle Regioni con gara a lotto unico sull’intero fabbisogno dello specifico principio attivo con un solo farmaco aggiudicatario. Per questo motivo ci stiamo confrontando con le Istituzioni al fine di individuare modelli di acquisto che assicurino il confronto competitivo, garantiscano i risparmi attesi, ma rispettino anche i principi di libertà prescrittiva e di continuità terapeutica. I medici devono poter disporre della cassetta degli attrezzi cui attingere, senza impropri condizionamenti burocratici, la migliore soluzione per le necessità del singolo paziente”.
 
La libertà prescrittiva e la continuità terapeutica paziente – ha sostenuto l’Italian Biosimilars Group – sono presidi dell’autonomia e della professionalità del medico: agiscono quindi a valle della procedura di acquisto e non osta a che quest’ultima si svolga in condizioni eque e non discriminatorie. La proposta di intervento normativo formulata dall’Italian Biosimilars Group ha l’obiettivo di identificare una soluzione equilibrata, che promuova la concorrenza nei procedimenti di acquisto preservando al contempo la libertà dello medico prescrittore e la continuità terapeutica qualora necessario. Nello specifico, con l’applicazione dell’aggiudicazione multipla in una gara a lotto unico nell’ambito dei farmaci biosimilari, si potrebbero avere i seguenti vantaggi: tutelare la continuità terapeutica; favorire l’impiego dei farmaci a più basso costo; portare ad un reale confronto competitivo; tenere il medico al centro garantendo adeguati i livelli di informazione scientifica; garantire la continuità di fornitura e ridurre il rischio di stock-out grazie all’aggiudicazione di più prodotti”.

17 giugno 2016
© Riproduzione riservata
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy