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Tumore al colon. Il latte aiuta a prevenire i danni del Dna


In particolare sarebbe una proteina contenuta in esso a ridurre il tasso di mutazioni genetiche presenti nei tessuti malati. Come? Allungando i tempi del ciclo cellulare e così dando alle cellule più tempo per ripararli. Ma il latte potrebbe non fare bene solo per il carcinoma del colon.

05 OTT - Mamme e nonne da sempre raccomandano di berlo ogni giorno. Ma probabilmente senza sapere quanto effettivamente il latte faccia bene: uno studio dell’Università di Lund in Svezia ha dimostrato che il consumo di questa bevanda migliora la salute, diminuendo il rischio di diabete, sindrome metabolica e soprattutto di cancro al colon: secondo lo studio pubblicato su Journal of Dairy Science, tutto merito della lactoferricina4-14 (Lfcin4-14), proteina contenuta appunto nel latte, che è capace di ridurre in maniera significativa il tasso di danni genetici nei tessuti di questo tumore.
 
Per dimostrarlo, gli scienziati hanno esposto i tessuti tumorali del carcinoma a luce ultravioletta, in modo da causare danni al Dna, e hanno osservato il risultato con una tecnica chiamata test della cometa, che serve proprio a valutare in maniera visiva i danni strutturali nei cromosomi, con conseguenti mutazioni cromosomiche, a seguito di esposizione a una sostanza chimica o un agente esterno. Allo stesso modo, i ricercatori hanno osservato i danni dovuti alle radiazioni nel caso i tessuti fossero stati trattati con Lfcin4-14, scoprendo che in questo caso il numero risultava minore rispetto a prima.
 
Analizzando poi i tessuti dal punto di vista proteico, gli scienziati hanno osservato che alcune molecole risultavano in dosi maggiori o minori del normale all’interno dei tessuti trattati con Lfcin4: l’endonucleasi Flap-1, una proteina associata alla sintesi del Dna, risultava in quantità maggiori; la proteina Bcl2, coinvolta nella morte cellulare, risultava a livelli più bassi; e allo stesso modo la presenza g-H2AX risultava aumentata, indicando un processo di riparazione dei geni più efficiente. Tutte queste informazioni, hanno fatto supporre ai ricercatori che il motivo dei buoni effetti della sostanza contenuta nel latte è che questa allunga la finestra di tempo nella quale i danni al Dna possono venire corretti. “Avevamo già ipotizzato che allungare il ciclo cellulare nei tessuti del carcinoma del colon potesse dare alle unità biologiche un tempo maggiore per riparare il Dna”, ha spiegato Stina Oredsson, una delle ricercatrici principali dello studio. “E in effetti, usando Lfcin4-14 proprio a questo scopo, i danni da radiazione ultravioletta risultavano minori. Si tratta di differenze non enormi, ma comunque significative”.
 
Lfcin4-14 agisce in particolare sulle cellule tumorali perché queste presentano proprio dei difetti che non gli permettono di correggere gli errori nei geni, ma non è escluso che un’azione simile possa verificarsi anche nelle cellule sane. “Questi risultati ci suggeriscono però che il latte potrebbe avere buoni effetti sull’organismo a prescindere dalla presenza o meno del tumore”, ha concluso Oredsson. “Per esserne sicuri, però, bisogna effettuare altre ricerche, anche su tessuti diversi da quelli del cancro al colon”.

05 ottobre 2012
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