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Tromboembolismo venoso. Ema: "Nessun allarme per uso contraccettivi combinati"


L’uso dei contraccettivi combinati comporta un rischio molto raro di formazione di coaguli di sangue, ma nessun allarme. Non ci sono dati che supportano modifica al profilo di sicurezza di alcuno di questi anticoncezionali e le donne che ne fanno uso possono continuare a farlo.

12 GEN - “Attualmente non vi è nessuna nuova evidenza che suggerisca modifiche al profilo di sicurezza di  alcuno dei contraccettivi combinati attualmente sul mercato. Pertanto, non vi è alcuna ragione per cui le donne debbano sospendere la loro terapia contraccettiva”. Queste le parole usate nel comunicato stampa diramato dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ieri mattina, in risposta alla crescente attenzione dei media  sulla problematica relativa all’uso dei contraccettivi combinati ed insorgenza di tromboembolismo venoso (coaguli di sangue nelle vene).
                            
L’ente rassicura, seppure sia “ben noto che l’uso dei contraccettivi combinati comporta un rischio molto raro di formazione di coaguli di sangue e che il rischio è differente a seconda del tipo di contraccettivo combinato utilizzato”, dice il comunicato, “questi medicinali sono costantemente e strettamente tenuti sotto stretto monitoraggio”, e secondo le evidenze finora trovate per ora non c’è nulla che “suggerisca modifiche al profilo di sicurezza sicurezza di  alcuno dei contraccettivi combinati attualmente sul mercato”.
La rete regolatoria europea ha infatti un efficiente sistema in essere per gestire le problematiche di sicurezza connesse all’uso di medicinali, per il quale ogni nuovo dato inerente la sicurezza dei medicinali  in possesso di uno Stato membro deve esser resa subito disponibile all’EMA stessa. In questo modo tutti i risultati possono essere valutati e azioni appropriate a tutela dei pazienti possano essere messe tempestivamente  in atto, se necessario,  in tutta  l’Unione Europea. “Allo stato attuale l’Agenzia non ha ricevuto da alcuno Stato Membro nuove evidenze in merito alla problematica di sicurezza del tromboembolismo venoso associato all’uso dei contraccettivi combinati”, conclude l’EMA nel comunicato. “Ogni nuova informazione sull’argomento sarà comunque valutata prontamente”.

12 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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