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Dolore nei bambini. Come misurarlo e trattarlo in un poster distribuito ai pediatri


I consigli, i metodi per misurare il dolore e le tipologie di trattamento nei pazienti più piccoli sono state estratte dal volume “IL DOLORE NEL BAMBINO - Strumenti pratici di valutazione e terapia”, pubblicato nel 2010 dal Ministero. La curatrice del poster è Franca Benini, che si era già occupata del volume stesso.

26 MAR - “Come nell’adulto, anche in ambito pediatrico il dolore è un sintomo moto frequente in corso di malattia e, fra tutti, è quello che più pesa e impaurisce il bambino, oltre la famiglia. Eppure, fino a pochi anni fa, si pensava che il neonato e il bambino non provassero dolore con la stessa intensità dell’adulto. La letteratura al riguardo era, del resto, estremamente povera. Di conseguenza, la pratica clinica pediatrica non prevedeva o relegava a un ruolo molto limitato l’analgesia e, in generale, qualsiasi cura nell’ambito del dolore per i piccoli pazienti”. Così iniziava il volume del Ministero della Salute “IL DOLORE NEL BAMBINO - Strumenti pratici di valutazione e terapia”, pubblicato nel 2010 e primo che si occupava in maniera estensiva del problema. Oggi, dalle preziose informazioni contenute in quello stesso volume, è stato estratto un poster a cura di Franca Benini (Responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche e Membro della Commissione Nazionale Terapia del Dolore e Cure Palliative), che si era già occupata del volume stesso.
 
Il Poster – realizzato con il contributo incondizionato di Angelini – presenta dunque le principali modalità di misurazione e diagnosi del dolore e le opzioni terapeutiche, farmacologiche e non, da utilizzare con i bambini e verrà distribuito a oltre 10.000 pediatri di libera scelta e  ospedalieri.
La distribuzione del Poster sulla gestione del dolore nel bambino rientra tra le attività previste dalla Campagna di sensibilizzazione sul dolore NienteMale www.nientemale.it, il portale web multitarget che ha l’obiettivo di favorire una maggiore conoscenza del dolore e della sua gestione ottimale presso medici, farmacisti e pubblico.
All’interno degli obiettivi e delle azioni già previste dal portale, si inserisce lo sviluppo di nuovi progetti rivolti ai medici, ai pazienti ed, in particolare, ai bambini dove la cura del dolore assume un ruolo ancora più centrale, in quanto può minarne in maniera importante l’integrità fisica e psichica.
 
 
In Italia si stima che più dell’80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico sia dovuto a patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche dolore. Nonostante questa situazione, il dolore del bambino continua a essere oggetto di un’attenzione limitata con un conseguente peggioramento della prognosi attuale e futura per il piccolo paziente e della qualità della vita del bambino e della famiglia. Ecco perché, già da qualche anno sensibilizzare il personale medico e l’opinione pubblica sull’importanza del dolore pediatrico promuovendone la diagnosi e il trattamento con gli approcci terapeutici più appropriati. L’iniziativa vuole fornire ai pediatri ospedalieri e di famiglia strumenti adeguati per rispondere ai bisogni di analgesia dei piccoli pazienti. 
“In questo modo si vuole assegnare un ruolo primario ai pediatri, i quali, specificamente formati, potranno gestire loro stessi la maggior parte delle richieste assistenziali” - dichiara la dott.ssa Franca Benini - “così da prestare una prima risposta alle esigenze di cura e intervento sul dolore”.
  
Come si capisce chiaramente dall’incipit del volume redatto nel 2010 dal Ministero della Salute, per lungo tempo il problema del dolore nel bambino è stato sottovalutato e, fino a pochi anni fa, si pensava che il neonato e il bambino non provassero dolore con la stessa intensità dell’adulto. In realtà, oggi sappiamo che, a parità di stimolo doloroso, il neonato e il bambino piccolo percepiscono più dolore rispetto alle età successive. Nel bambino malato il dolore è un sintomo frequente e trasversale che mina l’integrità fisica e psichica con un notevole impatto sulla qualità di vita del paziente e dei suoi familiari.
Per curare in modo efficace il dolore nel bambino è dunque innanzitutto necessario misurarlo, cioè quantificarlo attraverso strumenti adeguati. Un primo metodo è la valutazione soggettiva del dolore, che si basa sulle indicazioni fornite dal bambino stesso. Tuttavia, non sempre il bambino può o riesce a riferire l’entità del dolore provato. In tali casi, è necessario utilizzare scale di misurazione del dolore che ne permettono una valutazione indiretta, basata sull’osservazione del comportamento, dei movimenti, dei parametri fisiologici. 
 
Esistono molte scale  algometriche utilizzabili nelle diverse età pediatriche, fra queste le più utilizzate e proposte per efficacia ed applicabilità sono:
1) Scala FLACC per neonati e bambini al di sotto dei 3 anni o con deficit motori o cognitivi. Tale sistema di misurazione si basa sull’osservazione del comportamento del bambino attraverso l’analisi di volto, gambe, attività, pianto e consolabilità.
2) Scala con le facce di Wong-Baker per bambini di età superiore ai 3 anni. Va somministrata al bambino chiedendogli di indicare qual è la faccia che corrisponde al male o al dolore che prova in quel momento.
3) Scala numerica per i bambini dagli 8 anni in su, cioè quando il bambino ha acquisito le nozioni di proporzione che gli consentono di indicare l’intensità di dolore che prova scegliendo il numero corrispondente.
 
Il dolore nel bambino va sempre trattato perché peggiora la qualità della vita, lascia traccia nella memoria ed è sempre possibile la sua cronicizzazione. Inoltre stimoli dolorosi ripetuti, se non trattati, determinano modificazioni strutturali e funzionali persistenti del sistema nocicettivo/antalgico che rimangono per tutta la vita e modificano la soglia del dolore. Gli approcci terapeutici utilizzati sono trattamenti farmacologici e non.
Le tecniche non farmacologiche differiscono tra loro in base alle fasce di età e vanno dal contatto fisico (toccare, accarezzare, cullare) per i bambini fino ai 2 anni, al gioco, al racconto di storie e alla lettura di libri fino ai 6 anni e comprendono anche il ricorso alla musica e a tecniche di respirazione per i bambini fino ai 13 anni.
 
Il Poster inoltre si sofferma a illustrare le opzioni terapeutiche farmacologiche utilizzate nel trattamento del dolore: paracetamolo, farmaci antinfiammatori non steroidei e farmaci oppioidi.
“Il paracetamolo è il farmaco analgesico tradizionalmente più usato in età pediatrica”, ha dichiarato Benini. “Non è gastrolesivo e per la scarsità di effetti collaterali è indicato come uno dei farmaci di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato”.
 

26 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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